Per tutti i vercellesi era il Bertu. A 90 anni ci ha lasciato uno dei Ciudini più famosi: Umberto De Angelis. Fugura popolarissima a Vercelli, aveva lavorato per quarant’anni come elettricista in Comune, ma prima era stato tappezziere dal “Gianolio”. Ma sia quando era ancora al lavoro, sia dopo la pensione, la sua attività principale era stata (ancora fino due anni fa) quella di badare sia alla sede dei suoi Ciudin, in via Fratelli Garrone 20, sia alla chiesa dell’associazione, la chiesa di Maria Immacolata in via Manzoni.
Il Bertu aveva le chiavi dell’una e dell’altra. Andava in sede, tutti i giorni, il mattino e soprattutto il pomeriggio e ci stava fino a tardi, accogliendo tutti coloro andavano a disbrigare pratiche o a chiedere informazioni. E l’ha fatto fino a due anni fa, quando poi, per gli acciacchi dell’età, ha dovuto lasciare la sua abitazione ci via Monte di Pietà, per andare nella Casa di Riposo di Tronzano. Si è spento poco fa all’ospedale Sant’Andrea, dov’era ricoverato da pochi giorni.
Commenta, commosso, il presidente dei Ciudìn Luigi Casalino: “Ho perso un fratello, da oggi sono molto più solo. Il Bertu non era solo un Ciudìn, era l’anima della nostra associazione. Gli volevamo tutti un mondo di bene e lui voleva bene a tutti noi”.
Aggiunge Roberto Casazza, che per 26 anni ha lavorato con lui in Comune: “I Ciudin erano la sua famiglia. La loro bandiera era stata confezionata da lui, e Berto svolgeva mille compiti all’interno dell’Associazione. E anche all’interno del Comune, definirlo ‘elettricista’ è forse riduttivo, perché non c’era addobbo, al Civico o altrove, durane le manifestazioni municipali, che non fosse allestito da lui. Per anni le stesse sedie dei consiglieri comunali sono state opera sua. Era una persona buona, capace e generosa: Vercelli gli deve tantissimo”.