Addio all’ex archivista capo della Provincia Antonio Claus: Vercelli perde un vero galantuomo

Antonio Claus aveva 85 anni

Questa mattina, nella sua abitazione di via Costanzana, 2, assistito dalla moglie Carmine, dalla figlia Anna Maria e dal genero Giancarlo, si è spento Antonio Claus: aveva compiuto 85 anni pochi giorni fa e per oltre un quarto di secolo è stato un dipendente dell’amministrazione provinciale: prima nel settore Lavori Pubblici e poi come archivista capo della Provincia. Anche la figlia è dipendente della Provincia, mentre il genero è dirigente dell’Oftal di Trino.

I funerali saranno celebrarti mercoledì alle 10,30 nella Cappella della Sacra Famiglia – che per i coniugi Antonio e Carmine Claus ha sempre avuto un significato particolare – ed il Rosario sarà recitato sempre nella Cappella di via Parini martedì alle 17,30.

La famiglia di Antonio Claus era originaria di Cascine San Giacomo, ma lui era nato a Vercelli il 14 aprile di 85 anni fa. Diplomatosi geometra, aveva lavorato per breve tempo in uno studio professionale, e poi si era impiegato alla Carterpillar. Nel 1972, aveva vinto il concorso in Provincia e, fino alla pensione, alla fine degli Anni Novanta, non aveva più lasciato l’impiego negli uffici di via San Cristoforo. Era un dipendente modello, davvero esemplare, ma, al di là del lavoro, era un galantuomo, rispettato e benvoluto da tutti.

Oltre alla famiglia e al lavoro, Antonio Claus aveva una terza, grande passione: quella della fotografia, al punto attrezzare una vera e propria camera oscura nella sua casa di via Costanza, dove si stampava le foto. Famosa la sua amicizia con il fotografo Mario Muzio, che aveva il negozio in corso Abbiate: spesso Claus andava ad aiutarlo, collaborando con lui alla realizzazione di servizi fotografici in cerimonie e ricorrenze varie. Claus era inoltre attivo anche nell’ambito della divulgazione della cultura: davvero stretto e importante il suo rapporto di collaborazione con Carlo Barbero all’Università della Terza Età.

Tra le altre passioni di Antonio Claus, il calcio: tifosissimo del Toro, era rimasto molto addolorato, poco tempo fa, per la scomparsa del suo grande amico Sergio Corredino, collega in Provincia e presidente onorario  del Toro Club Vercelli, ma Claus è anche stato un prezioso collaboratore della Pro Vercelli, avendo svolto per circa trent’anni il ruolo di cassiere per la società di via Massaua.

E poi, non ultimo, il discorso della Fede. Cattolico praticante, era iscritto con la moglie Carmine all’Azione Cattolica e, come dicevamo prima, la Cappella della Sacra Famiglia rappresentava, per i coniugi Claus, un vero e significativo luogo del cuore perché proprio lì si erano sposati il 9 ottobre di sessantun anni fa. Ed era già ammalato il 9 ottobre dello scorso anno, quando la figlia Anna Maria ed il genero Giancarlo l’avevano portato nella Cappella per celebrare i sessant’anni di nozze. Nella circostanza, gli era stata scattata una foto, con la moglie, che i familiari avevano poi spedito a “Famiglia Cristiana”. Ricorda la figlia: “Due mesi dopo, quella foto è stata pubblicata, ed è stato l’ultimo, immenso regalo per papà”.

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