Tiramani lancia un servizio di sorveglianza dei figli a scuola quando i genitori lavorano: “Il Governo autorizzi Borgosesia”

Una proposta innovativa, per questo periodo, che potrebbe concretamente fare la differenza per i genitori con figli che entrambi dovessero, o potessero, rientrare al lavoro dal prossimo quattro maggio, nella parziale ripresa, emergenza Covid permettendo. Un sorta di servizio di doposcuola, ma ristretto e sorvegliato, dalle 8 alle 18, con un operatore che controlla ogni 5 ragazzi, da tenersi nei locali scolastici chiusi: lo lancia il deputato valsesiano e sindaco di Borgosesia Paolo Tiramani che chiede direttamente al Governo di autorizzare tale sperimentazione a breve, proprio a Borgosesia. Un servizio che, oltretutto, dice Tiramani, sarebbe a totale carico del Comune.

Sperimentazione che, dovesse dare buoni frutti, potrebbe essere ripetuta anche in altri luoghi.

 

Spiega la sua proposta Tiramani: “Secondo quanto stabilito dal Presidente Giuseppe Conte il prossimo 4 maggio riapriranno le aziende ma non le scuole con evidenti problemi per le famiglie italiane. Se entrambi i genitori tornano al lavoro i figli con chi stanno? Non tutti hanno nonni o famigliari a disposizione e comunque affidarli ai parenti non sempre è sinonimo di sicurezza per la salute soprattutto dei nonni che vanno preservati maggiormente da questo virus. Per questo, in qualità di sindaco di Borgosesia chiedo al governo che autorizzi la mia iniziativa, per di più sarebbe a spese dell’amministrazione comunale: offrire un supporto concreto alle famiglie e anche ai piccoli che, dopo 2 mesi chiusi in casa, hanno l’esigenza di giocare e di trascorrere del tempo con i loro coetanei”.

 

“Intendo offrire un servizio stile prepost allargato 8/18 solo per le famiglie che hanno esigenze effettive, ovvero entrambi i genitori lavorano, così non risulterebbe un servizio educativo ma di assistenza, all’interno delle strutture scolastiche di proprietà comunale che attualmente sono chiuse, un educatore ogni cinque bambini per classe, ovviamente rispettando spazi e misure di sicurezza”.

 

“L’ultimo dpcm di Conte sembra non dare nemmeno questa possibilità. Anzi, il governo ha liquidato la questione con 15 gg lavorativi di congedo parentale per uno dei due genitori che si traducono in tre settimane lavorative a fronte di tre mesi di chiusure. È un tema sentito e sociale e per questo auspico non solo che il governo non ne ostacoli la messa in pratica a Borgosesia, il comune che amministro, ma chiedo ufficialmente che lo proponga come progetto pilota e lo estenda subito a tutta Italia per non lasciare sole le famiglie”.

 

 

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