Abbracci solo “fittizi” e dubbi sulla sicurezza: ecco i motivi ufficiali del “no” della Casa di Riposo a Olmo

Poco fa, sull’albo pretorio on line della Casa di Riposo di Vercelli, è comparso il verbale della famosa seduta del Cda che si è pronunciato a maggioranza (3 voti contro 2) per il no alla donazione della Stanza degli abbracci” proposta dall’avvocato Carlo Olmo. Hanno votato per il il sì la presidente Gianna Manferto (che nel Cda è stata voluta personalmente dal sindaco Corsaro) e Piero Mandrino, indicato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli. Hanno invece votato “no” i tre esponenti del Cda scelti dalla politica e cioè dai partiti che attualmente reggono la maggioranza di centrodestra in Comune: la vice presidente Maria Luisa Pavese, Roberto Degrandi e Carmelo Rocco Vitellini.

Ecco, in sintesi, che cosa hanno dichiarato (prima di essere pubblicati i verbali sono stati visionati e approvati da tutti i consiglieri) i vari esponenti del Cda, motivando i rispettivi “sì” e “no”. La stesura dei verbali è stata fatta praticamente dal direttore della Casa di Riposo Alberto Cottini, presente alla riunione del Cda senza diritto di parola.

Il verbale si apre riferendo l’esposizione al Cda, da parte della presidente, dell’offerta di Olmo e indicando il parere tecnico del professionista incaricato di stabilire il luogo dove eventualmente collocare la “Stanza degli Abbracci”, nonché il suo parere favorevole su tutte le problematiche legati alla sicurezza: rischio di contatto ospite-parente, lavaggio e disinfestazione.

A quel punto, la prima obiezione della vice presidente Maria Luisda Pavese, che chiede conto dei costi della pulizia e della sanificazione. Risposta della presidente Manferto: “Nella fornitura è compreso un kit di pulizia per un anno”.

Tocca al consigliere Degrandi che chiede conto delle modalità attuali per quanto riguarda le visite dei parenti. L’Avvocato Manferto risponde che stanno avvenendo nel Centro diurno (attualmente chiuso) in due locali appositamente attrezzati con un vetro divisorio, e che ospiti e familiari possono parlarsi attraverso un interfono.

Si ritorna quindi alla questione centrale: la “Stanza degli abbracci”. La vice presidente Pavese dice di essere contraria perché “non esiste una storicità di dati, cioè una letteratura sufficiente su cui fare affidamento”. A quel punto interviene Carmelo Rocco Vitellini che dichiara testualmente che secondo lui “si tratta di un abbraccio fittizio” che ritiene “non bello, freddo, glaciale e quasi claustrofobico a causa dei teli di plastica”.

Poi intervniene il consigliere Degrandi, dicendo che il Cda “non fa politica” e che l’istituto “ha già provveduto a predisporre e attivare opportuni locali all’interno dei quali poter tenere gli incontri in assoluta sicurezza, come già ricordato dalla Presidente”. E aggiunge, pur ringraziando l’avvocato Olmo per la donazione proposta, che accettandola “si avrebbe la sensazione quasi di peccare di egoismo accettando una donazione che travalica le esigenze attuali della Casa di riposo, che ha già predisposto una struttura collaudata atta a favorire gli incontri in totale sicurezza tra gli ospiti e familiari, mentre sul territorio vi sono altre realtà che avrebbero bisogno di simili soluzioni”.

Gli risponde Mandrino ricordandogli, in sintesi, che il Cda della casa di Riposo deve pensare alla propria struttura, per la quale è stato nominato,  non alle altre e che, per quanto lo riguarda, di essere favorevole alla donazione: “rinunciare – osserva – sarebbe impedire a chi ne sente l’esigenza di provare il contatto umano seppur filtrato attraverso la plastica”.

Sulla stessa linea la presidente Manferto che afferma di “non aver colto, a suo parere, motivazioni sufficientemente determinanti per avallare il rifiuto della donazione, donazione che offre un’opportunità in più rispetto a quelle già in essere, lasciando la scelta tra l’una e l’altra agli ospiti e ai familiari”.

Poi si va il voto e la donazione viene respinta per 3 a voto a 2.

Ricordiamo che la “Stanza degli Abbracci”, dopo il “no” di piazza Mazzini, è già stata destinata da Olmo al Comune di Gattinara (che l’ha accolta a braccia aperte) e che una seconda “Stanza”, sempre acquistata da Olmo, è stata donata dal filantropo vercellese alla Casa di Riposo “Gli Aironi” di Casalbeltrame.

Per chi lo desidera, il verbale è consultabile integralmente sul sito on line della Casa di Riposo di Vercelli (link qui).

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1 commento

  1. Un po’ dil buon senso.. sopravvive ai tempi e alla retorica, fortunatamente qualcuno ancora “ne è affetto” (riferito al buon senso): .. Carmelo Rocco Vitellini (che) dichiara testualmente che secondo lui “si tratta di un abbraccio fittizio” che ritiene “non bello, freddo, glaciale e quasi claustrofobico a causa dei teli di plastica”.
    Abbracciarsi essendo avvolti nella plastica ed in un ambiente tipo navicella spaziale è gustoso quanto mangiare il panettone senza aver tolto il cellophane.

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