Dopo 82 anni chiude il negozio di fiori “Spelta”

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Vercelli – Mercoledì 31 gennaio ha chiuso i battenti, per sempre, il negozio di fiori “Spelta” di corso Libertà. Aperto nel 1936 da Pietro Spelta, e poi passato a Francesco Artemisia, da 55 anni era gestito dalla famiglia Ciocchetti: da Carlo Ciocchetti, originario di Biella (dove aveva imparato il mestiere dallo storico fioraio Pozzi) e dalla moglie, Caterina Bonardi, origini bresciane, e per tutti Rina. Nel 1972, un allora giovanissimo Agostino Villone aveva incominciato a prestare la sua opera di apprendista e, alla scomparsa di Carlo Ciocchetti, nel ‘94, ha costituito con la sua datrice di lavoro un binomio conosciuto e apprezzato da tutti per l’alta professionalità.

Per Rina Ciocchetti, dal 1963 in mezzo ai magnifici fiori provenienti in modo particolare dalla serra di quello che da qualche anno è diventato corso Giovanni Paolo II, per Agostino Villone, 46 anni. Per entrambi, dunque, una vita. E quando, l’ultimo giorno di gennaio il negozio di corso Libertà 128 ha abbassato definitivamente la serranda, sulla storia di Vercelli è calato un altro sipario.

In tanti anni, gli innumerevoli ricordi di Rina e Agostino: i ricordi di settimane e settimane interamente dedicate al lavoro, tutti i giorni, escluso il lunedì pomeriggio. Rina Bonardi rammenta un sabato con cinque matrimoni da preparare, Agostino Villone gli addobbi che ingentilivano la sala danze Kontiki.

Villone non dimenticherà mai, inoltrate, il giorno in cui, undicenne, dopo aver litigato con la preside della sua scuola media passò davanti a quel negozio che sarebbe stato la sua casa per quasi mezzo secolo e, nell’allora unica vetrina, vide il cartello “cercasi apprendista”. “La Rina era sola – racconta – perché il marito era andato, come sempre, per mercati, alla ricerca di fiori sempre più belli per accontentare la clientela. Mi disse di tornare perché avrei dovuto parlare con il signor Carlo. Ci accordammo in un attimo e ricordo, con orgoglio, che incominciai a guadagnare più di mio padre (altrettanto orgoglioso di me) che faceva il muratore”.

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Rina Ciocchetti Bonardi ricorda invece l’intesa iniziale con Roberto Zanellati, socio di partenza dell’avventura da “Spelta”, che poi si divise dai Ciocchetti per proseguire da solo, con la sua famiglia, in corso Salamano dove, originariamente, c’era la serra comune.
Insomma, una vita spesa per il lavoro, con cortesia, competenza. La città perde una vera istituzione che per decenni ha onorato il commercio. Resterà quell’insegna storica, bene tutelato, a ricordare una storia di lavoro, di impegno quotidiano e di alta professionalità.

edm

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