Si intitola “Il Predatore” il thriller girato in parte a Vercelli, che ha tra i suoi attori principali proprio un vercellese: lui è Diego Cammilleri, ex poliziotto che ha scoperto e coltivato la passione per la recitazione. Il regista è il torinese Tony Paganelli della PM Production, piccola casa cinematografica indipendente, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Adalgisa Ranucci, avvocato, esperta di Diritto di Famiglia.
La presenza di Adalgisa Ranucci non è casuale, infatti “Il Predatore”, presentato nei giorni scorsi in Sala Giunta dal sindaco Maura Forte, tratta un tema oggi più che mai attuale, quello della violenza sulle donne. «È la storia di un ladro di identità – ha spiegato l’avvocato Ranucci – il carnefice è una persona invisibile, insospettabile. È un medico che attraverso dei sottili meccanismi psicologici manipola le vittime, sottomettendole alla sua volontà».
Il protagonista è Daniele Lo Savio, prima modello, il quale avrà un ruolo primario anche nel prossimo progetto di Paganelli che parlerà sempre di violenza sulle donne. Un argomento caro al regista e su cui la città di Vercelli è molto sensibile, come testimoniano le varie iniziative volte ad arginare questo drammatico problema. L’Amministrazione infatti ha creato una rete apposita per aiutare le vittime.
Le scene de “Il Predatore” sono state girate, oltre che a Vercelli, anche a Roma, Milano, Torino e Zurigo. È ispirato a un caso americano ed è interpretato da attori poco noti al grande pubblico, tra i quali appunto il vercellese Cammilleri, qui nei panni di un poliziotto, ovvero il mestiere che ha sempre fatto e che quindi conosce bene.
La pellicola, che sarà in concorso allo Zurigo Film Festival, sarà proiettata in anteprima a Vercelli il 29 marzo al Cinema Italia di piazza Pajetta con inizio alle 20. Sarà presente il cast con il regista Tony Paganalli che parlerà della sua idea di aprire una scuola di interpretazione in città.
