Vercelli non si deve sentire “provincia”, soprattutto in sanità

Il prossimo 10 marzo, ossia questo sabato, si terrà a Vercelli, nella Sala delle Tarsie della Provincia, un convegno per la presentazione della legge regionale 124/2017 che riguarda specifiche disposizioni per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento, dell’Endometriosi. L’Endometriosi è una patologia assai seria dell’apparato riproduttivo femminile, che può dare dolori intensi, sanguinamenti e può provocare infertilità oltre ad altri problemi. Una patologia che viene a volte sottovalutata, tanto che solo una bassa percentuale di donne che ne soffre sa di esserne affetta.
È, dunque, particolarmente importante discutere e approfondire i temi legati a questa malattia, in modo che venga il più possibile conosciuta, anche con la presenza di esperti del settore, come i medici e i primari dei reparti di ginecologia dei vari presidi ospedalieri. Infatti, proprio per questo, l’associazione Ape Onlus, realtà di caratura nazionale che meritoriamente si occupa della diffusione della conoscenza di tale patologia, nelle varie zone del Paese dove organizza manifestazioni e convegni sull’argomento, invita di norma a partecipare i primari delle realtà ospedaliere dove si tiene l’incontro.

In questo contesto si inserisce il convegno del 10 marzo a Vercelli, che presenta la legge regionale sull’endometriosi, tra l’altro a pochi giorni dalla festa della Donna. C’è però un “ma” che lascia quantomeno stupiti, per il solito peccare di “provincialismo” che a volte coglie proprio Vercelli, la quale non dovrebbe invece sentirsi “la provincia lontana”.

Tra i relatori dell’evento, infatti, tra cui compaiono giustamente il Presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti, la Consigliera di Pari opportunità Lella Bassignana, la relatrice di maggioranza della legge in Regione Valentina Caputo, il neo senatore Gilberto Pichetto, il Presidente dell’Ordine dei Medici Pier Giorgio Fossale, la direttrice dell’Asl Chiara Serpieri e la referente Vercellese dell’Ape Onlus, Alessandra Mantione – tutti personaggi che hanno ognuno i titoli per discutere la parte politica e tecnico-normativa della nuova legge – mancano clamorosamente le eccellenze del territorio vercellese per la parte medica. Un vero peccato perché tra le punte di diamante della sanità vercellese ci sono proprio i reparti di ginecologia di Vercelli, al Sant’Andrea, guidato dalla dottoressa Nicoletta Vendola, e di Borgosesia, guidato dal dottor Enrico Negrone. La parte prettamente medica del convegno, invece, è stata affidata a un medico di Torino, il dottor Stefano Cosma, che è ginecologo dell’Ambulatorio endometriosi del Sant’Anna. Nulla a che dire sulle capacità e sulle competenze del medico torinese, per carità. Ma, il non aver dato spazio anche a quelle che sono eccellenze del territorio vercellese, confrontandole pure, eventualmente, con quelle di altre città, appare come un’occasione perduta.

La sanità vercellese ha punti di riferimento importanti in campo medico, valorizzarli senza per forza sentirsi “provincia” per attitudine, potrebbe essere una scelta utile proprio ai vercellesi.

l.a.

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