Giornalisti da tutta Italia per il #legamitour che celebra i 10 anni della Stella dei Costardi Bros.

I fratelli Christian e Manuel Costardi

Che il legame con il loro territorio e i ricordi, che alimentano la passione nella fantasia dei loro piatti, fossero una sorta di bussola per fratelli Christian e Manuel Costardi, è cosa nota. Ma che questo legame fosse così saldo da dedicare il decimo anniversario dell’accensione della loro stella Michelin a Vercelli e alle eccellenze che questa parte di Piemonte, dalle risaie fino ai pendii del Rosa, possiede e troppo spesso sottovaluta, forse sorprende. Eppure loro, i fratelli dei risotti più famosi, hanno indossato i panni di “veri ambasciatori della vercellesità” con la stessa naturalezza con la quale calzano il loro caratteristico e originale grembiule jeans che li trasforma dai ragazzi Costardi nei celebri Bros, gli chef stellati pronti a stupire.

 

Dunque, proprio dal legame, da quel sentimento emotivo che domina la loro cucina raffinata e immaginifica, parte l’idea del #legamitour 2019, omaggio alle eccellenze da (ri)scoprire per raccontare al mondo da dove arriva il fenomeno Costradi Bros, per raccontare ma anche per raccontarsi in un gioco di sponda di sensazioni e di emozioni.

 

 

L’idea è semplice, ed è lo stesso Christian a sintetizzarla: “Noi dalla nostra terra abbiamo ricevuto tanto, tantissimo. Oggi vogliamo restituire qualcosa, con un senso di gratitudine. Ma anche raccontare noi stessi, le nostre contaminazioni. Legami di sangue, di tradizioni e di colori, legami con la terra e fra gli ingredienti”. Così per festeggiare i dieci anni stellati hanno radunato la stampa italiana ed estera, in due appuntamenti, uno a luglio e uno a settembre, per un press tour alla scoperta di luoghi e aziende che fanno eccellenza e parlano di questa terra. Un viaggio a visitare Sambonet, fondata a Vercelli nel 1856, con le posate e gli articoli di design per tavola e cucina; a incontrare Travaglini a Gattinara e Sperino a Lessona, per l’eccellenza nel vino, e poi a curiosare nel centro storico e artistico di Vercelli, per far capire quale unicità nasconda questa città tra arte e cultura. Ma non solo: per respirare la vercellesità “a pieni polmoni” nella sede della Strada del riso per un’accurata degustazione di sua maestà il chicco, e infine agli Aironi, storico partner dei Costardi che, ricordiamolo, unici in Italia, hanno nel loro menù una scelta sterminata di risotti preparati al momento.

Il tutto su due giorni di percorso che presto diventa una sorta di “gita di famiglia”, grazie alla contagiosa simpatia di Christian e Manuel, inframmezzati da due pranzi live, più una cena con uno specialissimo e sorprendente menù, innovativo e tradizionale, che punta dritto al futuro dell’alta cucina. Un percorso degustazione messo a punto per l’occasione, che vuole celebrare l’indomabile spinta a sperimentare che li ha resi icone nel panorama internazionale.

 

Il primo appuntamento è il 9 luglio, con quindici giornalisti italiani, provenienti da diverse regioni del Paese specializzati in food, wine e non solo, che si sono trovati al Cinzia, di buon mattino, pronti a essere catturati e sorpresi dall’avventura immersiva che li attende. Accolti dalla garbata e contagiosa gentilezza di mamma Cinzia, parte il #legamitour sulle auto – tre scintillanti Volvo, messe a disposizione da Angelo Santarella e dal suo Autovar-Bivar -.

Il Cinzia è l’Hotel di famiglia, messo in piedi due generazioni fa dai nonni Nino e Sandra, quello del loro ristornate Christian&Manuel, la “casa nella casa”, dove i giornalisti dormiranno e dal quale è partita l’avventura dei bros.

 

I giornalisti nella show room Sambonet

Prima tappa, come detto, alla Sambonet. Siamo nella terra di mezzo tra Vercelli e Novara, a due passi da dove i bros giocavano da bambini all’oratorio, tra posate e accessori da tavola e cucina di pregio e design: un’eccellenza da cinque generazioni. La fabbrica, ora controllata dalla holding Arcturus dei fratelli Coppo , è già di suo un’opera di rilievo, progettata dall’architetto Enrico Frigerio, talentuoso allievo di Renzo Piano. Ed è proprio nella show room della Sambonet, che i Costardi iniziano ad accarezzare i palati dei presenti, con il loro riso al pomodoro, il panino come una volta e il loro speciale vitello tonnato ricostruito. Un viatico che aggrega, crea complicità tra i presenti, e apre alla visita allo stabilimento, dotato di avanguardie tecnologiche invidiabili che permettono idee come le posate che si possono personalizzare al momento, o “tailor made” come le hanno chiamate.

 

Subito dopo la comitiva si trasferisce a Gattinara, sulle meravigliose colline del nebbiolo dov’è adagiata da quattro generazioni Travaglini, l’eccellenza del vino pregiato alle pendici del Rosa. Una visita che apre a panorami mozzafiato condotta in modo impeccabile da Cinzia Travaglini e dal marito Massimo, splendidi e appassionati anfitrioni dei loro prodotti, alla scoperta di una storia di vino che è tradizione.

 

Successivamente la trasferta arriva al Biellese, a Lessona, dove sorge Proprietà Sperino, di Paolo e Luca De Marchi, altri big del nebbiolo e del vino. Luca travolge il gruppo con la sua competenza e simpatia che affonda le radici nello studio della letteratura medioevale “che doveva essere il mio mestiere”, dice lui saettando complicità e risate. De Marchi lascia stupiti e cattura i suoi ospiti con bottiglie raffinate e uniche, perché “il vino italiano è l’unica vera ancora di salvezza rimasta”.

 

Si vede dagli occhi, dagli sguardi, che i fratelli Costardi si godono il momento, consapevoli del fatto che il piccolo, grande, gioco che hanno architettato sta riuscendo: il loro mondo, quello che mettono nella loro arte in cucina, sta facendo breccia negli ospiti, li sta conquistando.

 

il Crock, che unisce panissa e sapori del fritto misto monferrino in un boccone quasi street food

La sera si conclude con la superba cena a menù speciale che come una tavolozza di sapori mette in mostra la loro bravura e preparazione. Su tutti, astenendosi da giudizi tecnici riservati a professionisti del food, colpiscono e lasciano il segno piatti come la capasanta con crema di latte bruciato e birra, il Temolo Tonic (pescato nelle acque più limpide della Valsesia), il Crock in cui il genio di Christian e Manuel porta a condensare i ricordi delle domeniche a mangiare il fritto alla piemontese con la panissa in una creazione quasi streetfood che fonde tradizione e futuro, e poi i “dolci non dolci” Accidia e Gola, che accoppiano, il primo, l’insalata iceberg a limone e ganache al cioccolato bianco e, il secondo, cavolo cinese, lampone e fois gras. Applausi.

 

Il giorno successivo, oggi, 10 luglio, la protagonista è stata Vercelli, con i giornalisti che ancora hanno negli occhi e nel cuore le sorprese vissute il giorno precedente, ma che vengono rapiti dalle bellezze culturali, storiche e architettoniche della nostra città, per poi essere catapultati nel mondo del riso, grazie a Valentina Masotti e alla sua competenza, e agli Aironi.

 

Insomma, un’esperienza che ha lasciato il segno in questo drappello di giornalisti pronti a raccontare e a diffondere ai loro lettori che la vercellesità è qualcosa che lega tradizioni e contaminazioni. Contaminazioni e tradizioni che sono la spina dorsale della cucina dei Costardi, che con il #legamitour hanno davvero messo a nudo le loro origini più intime.

 

I Costardi Brothers nella loro cucina

“Sono soprattutto i legami a rendere unica la nostra cucina. Ogni piatto è legato a una nostra emozione. Ogni piatto offre un legame indissolubile con una vostra intima emozione”. Raccontano.

 

In attesa della stampa estera in arrivo a settembre, con quella italiana il #legamitour ha regalato al vercellese una vetrina unica, ma soprattutto ha iniziato a celebrare in modo davvero degno i Costardi Bros, ragazzi terribili a cui appartiene il futuro.

 

 

 

Luca Avenati

 

ecco una gallery del viaggio del #legamitour

 

 

Il #Legamitour è organizzato con il sostegno della Camera di Commercio Vercelli e di Ascom, in collaborazione con Volvo Autovar-Bivar, Strada del riso vercellese, Gli Aironi, Sambonet, Sperino e Travaglini e con il patrocinio dell’Ente Nazionale Risi.

 

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