Vercelli ha il nuovo acceleratore lineare: straordinaria arma contro il cancro

Il nuovo acceleratore lineare del “Sant’Andrea” (foto Greppi)

Finanziato, tra i primissimi in Italia, con i fondi del Pnrr, per un totale di 2,3 milioni di euro, e atteso da diversi anni, è finalmente arrivato al “Sant’Andrea”, ed è stato inaugurato oggi, il nuovo acceleratore lineare di Vercelli. Si tratta di un modello “True Beam” dell’ultima generazione, che viene usato esclusivamente in ambito oncologico. Rappresenta una nuova possibilità di cura efficace anche per i pazienti con metastasi addominali, tumori inoperabili del fegato, del pancreas e del polmone, e per il trattamento con precisione sub-millimetrica dei tumori cerebrali. Ma è efficacissimo nella terapia di diversi altri tipi di tumori: da quelli al seno a quelli alla prostata.

La tecnologia di questa nuova apparecchiatura è straordinaria: permette infatti di erogare radiazioni in dosi mirate e molto elevate in pochi secondi e consente inoltre il cosiddetto “ipofrazionamento”, ovvero l’erogazione della medesima quantità di radiazioni ionizzanti in un numero inferiore di sedute (frazioni). Questa modalità, possibile grazie al meccanismo di modulazione d’intensità, permette di trattare la malattia più rapidamente, riducendone la possibilità di evoluzione e aumentando l’efficacia del trattamento, oltre a costituire un beneficio logistico per i pazienti.

La dottoressa Laura Masini

Il posizionamento ottimale del paziente è garantito da un innovativo sistema di monitoraggio a infrarossi e da un lettino robotizzato in grado di muoversi in sei dimensioni.

L’acceleratore è in grado di erogare la terapia sia su bersagli statici che mobili, sincronizzando, e questa è una novità assoluta, importantissima ad esempio nel trattamento dei tumori polmonari, l’irradiazione con l’atto respiratorio del paziente: un requisito necessario per trattare le neoplasie soggette al movimento, come quelle appunto del polmone e dell’addome.

L’arrivo del nuovo acceleratore lineare nella Struttura semplice di Radioterapia Oncologica diretta dalla dottoressa Laura Masini è stata salutata oggi dai vertici dell’Asl  (direttore generale Eva Colombo, sanitario aziendale Fulvia Milano e sanitario ospedaliero Scipione Gatti) con il direttore della Struttura complessa Radioterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria del “Maggiore” di Novara, Pierfrancesco Franco, che dal marzo dello scorso anno è subentrato al professor Marco Krengli, e ovviamente con la dottoressa Masini.

Presenti anche primari,  medici, radiologi, tecnici, fisici, etc. con cui la dottoressa Masini ed il suo staff collaborano in un’intesa multidisciplinare stretta ed efficace, secondo i tipi di tumore da trattare. Importante anche la presenza della dottoressa che nel 2009, inaugurò l’acceleratore lineare nel bunker del “Sant’Andrea” (prima di allora i malati oncologici di Vercelli dovevano rivolgersi a Novara): la dottoressa Giuseppina Gambaro. 

La presentazione ufficiale della nuova apparecchiatura (Greppi)

Per collocare il nuovo acceleratore lineare, come ha ricordato la dottoressa Colombo, è stato necessario ristrutturare completamente un secondo bunker, attiguo al primo, con un lavoro esemplare condotto a tempo di record dall’Ufficio tecnico aziendale. Tra l’altro in questo momento nei due bunker attigui stanno funzionando entrambi gli acceleratori lineari, il vecchio e il nuovo.

I fondi del Pnrr avrebbero preteso la rottamazione immediata del vecchio, ma visto che a Novara se ne stanno attrezzando due nuovi, portando il totale a tre, e che quindi in questo momento ne è in funzione soltanto uno, ci si è accordati per tenere attivo anche il vecchio al “Sant’Andrea”, al servizio anche di malati che arrivano quotidianamente da Novara (grazie ad un ottimo servizio di trasporto garantito dalla Lilt): così un questo momento la Radioterapia oncologica della dottoressa Masini tratta quotidianamente cinquanta malati rispetto ai venticinque abituali. Quando a Novara saranno pronti i due acceleratori nuovi è assai probabile che il “vecchio” (che pure garantisce risultati importanti) finisca con l’essere rottamato. Ma non è detto.

Infine concludiamo con il bellissimo pensiero di gratitudine rivolto dalla dottoressa Masini alla preziosa collega dottoressa Ilaria Luciani e a tutta la sua sua équipe (medici, infermieri, tecnici): persone che sanno sempre accogliere e metere a loro agio i malati con estrema gentilezza, sorridendo. Possiamo assicurarvi che è davvero così.

Edm

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1 commento

  1. Il costo dell’acceleratore lineare,
    stando a una grossolanissima ricerca sul web,
    va da circa 1.9M/€ per i modelli + spartani
    a 3,1M/€ per i più accessoriati (?)0direi
    .. saranno quelli che accelerano
    da 0 a 200km/h in men di 10″ (?).
    ..
    Molto cara pare sia la “manutenzione”,
    quando l’apparecchio è in panne (?) …
    ma, si sa, di fronte alla salute
    ogni enorme somma spesa
    appare per quel che è:
    un bruscolino
    ..
    radiotetrapia, san Giovanni di Dio acceleratore lineare in funzione
    https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/radioterapia-san-giovanni-dio-acceleratore-lineare-in-funzione.html

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