Bisceglia (Ascom) furioso contro il tira e molla odierno sul Dpcm

E’ furibondo Tony  Bisceglia, presidente provincialem di Aascom-Confcommercio per il tira e molla sul nuovo Dpcm che si è protratto per tutta la giornata, fino all’annuncio di poco fa che entrerà in vigore da venerdì.

Dice, furente:”E’ doveroso rispettare imprese e collaboratori, perché possano organizzarsi a livello imprenditoriale e familiare. Solo per fare alcuni esempi, i pubblici esercizi oggi non sapevano se fare scorte per domani, e molti hanno svuotato i frigoriferi nella convinzione di non aprire domani; imprenditori e collaboratori non sapevano se organizzarsi per gestire i propri figli che frequentano le scuole medie; i fornitori non sapevano se e come muoversi sui territori. Non è possibile non preavvisare le persone con un margine di anticipo congruo”.

Prosegue il presidente dell’Ascom: “In una situazione così delicata chiediamo di conoscere la classificazione di rischio del nostro territorio e che Governo e ministro della Salute Speranza, nell’ordinanza che definirà la zone più a rischio concertino con la Regione l’applicazione delle misure restrittive sulle diverse parti del territorio piemontese, in ragione del differente andamento della curva epidemiologica  e preservando doverosamente la salute pubblica. A tale proposito abbiamo chiesto formalmente al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e all’assessore Poggio di farsi portavoce  presso il ministro della nostra istanza”.

Infine, le riserve su alcuni settori per cui è prevista la chiusura: oltre ai pubblici esercizi, Ascom contesta l’inserimento tra le attività in “zona rossa” il commercio al dettaglio di abbigliamento per adulti, le calzature, le gioiellerie, le pelletterie (borse e accessori), le rivendite di mobili e completamenti d’arredo.  “Come se queste categorie – osserva l’Ascom –  rappresentassero un rischio più elevato rispetto ad altre, come le attività produttive”. L’Associazione di visa Duchessa Jolanda fa notare che molte delle attività che dovrebbero essere chiuse  “hanno investito risorse per adeguarsi ai protocolli di sicurezza, che rispettano rigorosamente, e sono quindi sicure al pari – se non di più – di altre alle quali è consentito”.

 

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1 commento

  1. Io penso che mettere i puntini sulle i delle “sviste” di giuseppi&co., senza scorgere l’assurdita’ della situazione criminale “creata-volutamente” in cui ci troviamo senza assumere iniziative immediate ed altrettanto forti, costituisce un buon viatico (sia pur, forse, involontario) alla creazione da parte del governo (minuscolo), Traditore degli italiani, di una sterminata, indistinta pletora indigente di quasi tutti i commercianti italiani.

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