Caos sull’entrata in vigore delle norme varate dal Dpcm: manca l’ordinanza del Ministro della salute. Slitta tutto a Venerdì

Il Piemonte è a un passo dal lockdown, con le misure restrittive da zona rossa descritte in questi giorni, ma a poche ore dall’entrata in vigore del provvedimento che dovrebbe vietare gli spostamenti, chiudere negozi, bar e ristoranti, e sopratutto chiudere le scuole, ancora non si sa nulla. Ed è il caos.

Già perchè se da un lato c’è il Dpcm numero 14, firmato ieri notte intorno all’una dal premier Conte, che fissa le limitazioni automatiche per le zone ad alto rischio, dall’altra manca l’ordinanza del ministro Roberto Speranza che dovrebbe inserire il Piemonte tra le zone rosse. Tale ordinanza pare non sia ancora arrivata in Regione e di conseguenza non è stata ancora trasmessa né alle associazioni di categoria né agli enti locali.

Così, le scuole, che da domani dovrebbero andare in didattica a distanza a partire dalla seconda media e per tutte le superiori, ancora non sanno se i ragazzi dovranno andare in classe domani mattina o no.

Si tratta di una situazione farsesca che rende assai complicata la vita a centinaia di migliaia di persone. La stessa grande incertezza regna tra i commercianti in attesa di capire qualcosa: Ascom e Confesercenti sono subissati di telefonate di persone che non sanno ancora se domani potranno aprire, o soprattutto come comportarsi con i dipendenti. Urge un intervento chiarificatore da parte del Governo e in seguito della Regione.

Rimane il fatto che la smania di emanare provvedimenti che incidono in modo così pesante sulla vita delle persone dovrebbe, almeno in teoria, soccombere alla razionalità di imporre regole chiare e comprensibili da tutti e soprattutto con tempi certi di attuazione. Purtroppo però, all’atto pratico, ancora una volta, come nelle tante difficoltà affrontate in questi mesi, come nei “clic day” per ottenere bonus che si esauriscono in pochi secondi con siti che vanno in tilt, questo Governo dimostra tutti i suoi limiti nel gestire una situazione complessa.

Per ora dunque non resta che attendere, con le nuove norme che, verosimilmente e con un po’ di chiarezza, dovrebbero a questo punto entrare in vigore da venerdì. Nell’attesa di una nuova, e a questo punto ennesima, comparsata televisiva del Premier Conte in serata.

 

l.a.

 

Aggiornamento delle 19.22

“Tutte le nuove misure previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre”. Lo ha annunciato Palazzo Chigi, giustificando la decisione con il “consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”. Con questa decisione è stato dunque certificato lo stato di caos che regna al Governo, acuito anche dalla rivolta di alcuni presidenti di Regione sui metodi e sulle attribuzioni delle zone rosse (ad esempio la Campagna del Presidente De Luca, che per settimane ha inondato i social con gli allarmi e le necessità di lockdown rigidissimi non è stata definita zona rossa, con un “miracoloso” miglioramento della curva di contagi in “zona cesarini”) e su uno scavalcamento di poteri che è stato definito inaccettabile. Altro fattore di scontro sono le imposizioni “poco comprensibili” come ad esempio il divieto di andare a trovare i parenti, ma l’ok ad acquistare profumi e giocattoli (pur nel rispetto anche di queste categorie merceologiche e delle attività ad esse legate). O il fatto che le decisioni sulle “zone” siano state prese su dati di dieci giorni fa.

Rimane l’amara sensazione che, al di là delle pressanti necessità sanitarie, il gioco politico sulla testa dei cittadini e sul lavoro di migliaia di persone che sostengono altrettante famiglie stia diventando francamente troppo pesante.

 

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2 Commenti

  1. Il bello del Decreto-Semaforo è che i criteri sono pressoché segreti enon possono che essere infondati. Il nostro rinvio assomiglia un po’ al rinvio dell’esito del voto americano .. anche la Campania ha fatto i suoi brogli-statistici dell’ultimo momento (sembra) per uscire dalla zona rossa, come per il voto postale in Wisconsin dove stava vincendo Trump e improvvisamente arrivano quasi 200mila voti -tutti- per Biden; li accomuna il rinvio della Democrazia a data da destinarsi, forse a dopo il Giana Erminio. Si dice che le dittature terminino la propria vita in farsa, che sia giunta l’ora anche per Giuseppi? Forse si. Che arrivi la Democrazia? Non credo ma la Speranza è l’ultima a morire. E per domani ancora qualche minima libertà, la FINE è prevista per Venerdì.
    https://www.youtube.com/watch?v=lpKdboA70mc

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