Vaccini: in attesa del “cambio di passo”, Vercelli inzia a contattare la fascia tra i 75 e i 79 anni

Ha preso formalmente il via ieri, lunedì 29 marzo, secondo quanto annunciato dalla Regione, la campagna vaccinale anti Covid 19 anche per le persone tra i 70 e i 79 anni. Un avvio, però, stentato a causa della scaristà delle dosi, che ha generato ritardi nell’invio dell’sms con l’appuntamento per chi si è iscritto. Il problema sono le scorte che a livello piemontese sono quasi in esaurimento, come potete leggere sotto.

Intanto, per quel che riguarda il vercellese, delle 17.600 persone nella fascia 70-79 anni residenti nel territorio di competenza dell’Asl Vercelli circa la metà ha inserito nel portale www.ilpiemontetivaccina.it la propria pre-adesione, si tratta quindi fino a oggi di circa 8800 persone pronte a ricevere la propria dose che attendono solo di avere l’appuntamento che arriverà direttamente sul telefonino.

In attesa, dunque, dell’invio degli SMS da parte del Portale regionale, l’Asl di Vercelli ha comunicato che verranno invitati direttamente dalla stessa azienda sanitaria alcune persone nella fascia di età 75-79 per l’avvio preventivo della campagna vaccinale dedicata, mentre sta proseguendo la vaccinazione degli ultraottantenni e degli insegnanti. La speranza è che già dai prossimi giorni le cose si possano sbloccare con l’arrivo delle nuove dosi.

Le forniture di vaccino in viaggio

Sarebbero in viaggio le fiale che dovrebbero dare una boccata d’ossigeno alla campagna vaccinale in Piemonte. Le forniture, in particolare per quanto riguarda le dosi di Pfizer – quelle destinate a over 80, personale sanitario, soggetti estremamente vulnerabili e caregiver – dovrebbero essere pronte già per domani. A ieri la giacenza regionale era ridotta ad appena 7mila dosi che probabilmente già oggi potrebbe essere esaurita. Le nuove forniture, secondo quanto annunciato dalla Regione, prevedono 85mila dosi di Pfizer, 90mila di AstraZeneca e 40mila di Moderna. In tutto si tratta di 215mila dosi che ai ritmi degli ultimi giorni basteranno per una settimana o al massimo per nove giorni. Si tratta della quota prevista per il Piemonte dei 2,8 milioni di dosi promesse entro fine mese dal commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. “Il Piemonte, con i suoi 138 punti vaccinali più ulteriori 35 immediatamente attivabili, è pronto a una sensibile accelerazione ma ora è necessario che le forniture aumentino e soprattutto arrivino con regolarità” spiegano dalla Regione. Si spiega in quest’otica la “missione” del presidente Alberto Cirio che, dopo la riunione da remoto con il premier Mario Draghi e gli altri governatori, si è recato oggi a Roma per incontrare il generale e il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini. Il vero cambio di passo però è atteso a metà di aprile, quando sarà utilizzabile il vaccino Johnson & Johnson, il primo monodose.

Sempre per quel che riguarda l’allargamento della campagna vaccinale, infine, l’Asl Vercelli ha deliberato, “a seguito del recente bando regionale per il coinvolgimento delle strutture private accreditate nella campagna vaccinale, la convenzione con “CDC SpA” di Vercelli e con la Casa di cura “Monsignor Luigi Novarese” di Moncrivello – come si legge in una nota – entrambe le strutture per il momento vaccineranno un giorno a settimana, eseguendo rispettivamente 160 e 108 vaccini con proprio personale a partire dal 10 aprile”.

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4 Commenti

  1. Per ora la campagna vaccinale va a rilento. Non sappiamo se sia una male o, al contrario, vada meglio così. Secondo alcuni scienziati è vera la prima per altri la seconda. Così come non sappiamo se i dati falsi dei tamponi dichiarati dall’assessore Razza (sta in Sicilia) siano più falsi dei dati veri (ma notoriamente piuttosto falsi) .. o meno. Comunque per far contenti tutti si doveva dividere ogni fiala in piccole dosi-assaggio da gustare ghiacciatissime … scherzi a parte, basta aspettare un po’ .. ma per il vero cambio di passo dovremo aspettare l’avvento delle fasce più giovani, probabilmente fra i 30 e i 40:
    https://www.youtube.com/watch?v=vWVeWRoYwqU

  2. Per quanto riguarda i centri di vaccinazione, perché non si è presa in considerazione la location del Centro fieristico di Caresanablot, i cui capannoni hanno capacità di accogliere centinaia di persone ed oltre tutto al coperto (e qui mi riferisco agli anziani) ? Nessuno è in grado di rispondere? Grazie

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