Un vero concerto “da Arciduca” sabato sera al Civico col trio “Metamorphosi”

 

Vercelli – Composto nel marzo del 1811 e dedicato all’arciduca Rodolfo d’Asburgo (l fratello minore dell’Imperatore Leopoldo II d’Austria) che era suo allievo di pianoforte e di composizione, il Trio in si bemolle maggiore opera 79, è considerato tra le pietre miliari della musica di Beethoven e della musica tour court di tutti i tempi. Tra l’altro è stata l’ultima composizione ad essere eseguita, al pianoforte, in pubblico, dallo stesso Beethoven (nel 1814), prima che la sordità gli impedisse di farlo.

Di questo Trio, che è universalmente conosciuto come “L’Arciduca” (e abbiamo visto perché), esistemuna discografia imponente e preziosa perché tutti i maggiori pianisti, i maggiori violinisti ed i maggiori violoncellisti l’hanno voluto suonare con colleghi che reputavano degni del loro livello.

Sabato sera, il XXII “Viotti Festival” chiama appunto “Concerto Beethoven 2.0 – L’Arciduca” il nuovo evento organizzato dalla Ducale. Il Trio opera 97 sarà eseguito nella seconda parte della serata; perché la prima vedrà prima le Quattordici variazioni in mi bemolle maggiore sopra un tema originale – opera 41, seguite dal Trio in do minore opera 1 numero 3. Il tutto ovviamente porta la firma di Beethoven.

Ad eseguire questo notevole concerto monografico, nel 250° anniversario della nascita del sommo compositore di Bonn, uno straordinario Trio italiano composto da Mauro Loguercio al violino e dai fratelli Francesco e Angelo Pepicelli, rispettivamente al violoncello e al pianoforte: il Trio “Matamorphosi”. I tre musicisti, acclamati ormai ovunque, in Italia e all’estero, stanno completando per la Decca l’integrale beethoveniana per trio, dopo aver già inciso l’integrale per trio di Schumann e una selezione di Arie e Lieder scozzesi di Haydn e di Beethoven (con il mezzosoprano Monica Bacelli).

Attesissimo, il concerto di sabato sera precederà  di una settimana quello del violinista Emmanuel Tjekmnavorian, giovanissimo astro del violino assurto a notorità mondiale dopo il secondo posto, nel 2015, al prestigioso Concorso “Sibelius”.

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