La Regione annuncia un milione di euro in più, rispetto allo scorso anno, per i 45 Centri per le famiglie piemontesi.
Spiega la Regione che, infatti, è stata aumentata la dotazione ministeriale dedicata al Piemonte in attuazione delle “intese relative al riparto dei fondi. Se lo scorso anno, infatti, ammontavano a 861mila e 600 euro, quest’anno, a causa delle necessità procurate dall’emergenza Covid19, ammontano a 1.841.701,95. Con una parte di queste risorse verranno finanziati anche il Call center mamma-bambino del Volontariato Vincenziano del Comune di Torino e il sostegno per le adozioni di minori sopra i 12 anni o con disabilità”.
Aggiunge la Regione in una nota: “In sostanza, facendo due conti, a ogni Centro piemontese arriveranno svariate decine di migliaia di euro, anche se la ripartizione esatta è ancora allo studio dei tecnici”. Cifre importanti, che l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha intenzione di impiegare “nella maniera più efficace e produttiva, valorizzando al massimo questa occasione”.
Per questo l’assessore ha lanciato una iniziativa, ideata e voluta dall’assessorato stesso, di devolvere il 10 per cento della cifra destinata ai vari centri a progetti per promuovere e favorire i giochi «tradizionali» piuttosto che i video games, che oggi vanno per la maggiore e che, in taluni casi, in caso di abuso, creano veri e propri fenomeni di dipendenza.
“Credo molto nel ruolo che possono svolgere i Centri per le famiglie – spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – soprattutto per quanto riguarda il sostegno alla genitorialità. Il nostro obiettivo è proprio quello di formare, per il futuro, cittadini migliori e questo processo deve avvenire proprio partendo dalle famiglie. Non dobbiamo dimenticarci che valori fondamentali come il rispetto per il prossimo, il rifiuto della violenza e del bullismo, il principio di legalità e del convivere civile, osservando le regole, vengono appresi ed elaborati dai più piccoli proprio entro l’adolescenza, grazie a una sana educazione da parte delle mamme e dei papà”. “E, a proposito di socialità, anche il gioco ricopre un ruolo determinante. Nessuna “crociata” quindi, contro i video games, ma un incentivo al ritorno ai giochi tradizionali, sociali, manuali, che contribuiscono anch’essi ad una crescita corretta dei nostri figli”, conclude Caucino.
I Centri per le famiglie sono servizi istituiti dalla Regione per affiancare le famiglie nel loro ruolo educativo, sociale e di cura, in tutti i passaggi evolutivi del ciclo di vita, sostenendo, in particolare, la genitorialità a fronte di eventi critici inaspettati.
I Centri per le famiglie sono realizzati dai Comuni, in raccordo con i consultori familiari, con lo scopo di fornire informazioni e favorire iniziative sociali di mutuo aiuto, in collegamento e raccordo con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Le strutture forniscono informazioni, consulenza e servizi, per sostenere le famiglie, sia nella formulazione del proprio fabbisogno, sia nella ricerca della risposta più adeguata, attraverso la rete dei servizi territoriali.
A questo link, nel dettaglio, i 45 Centri per le famiglie presenti in Piemonte:
“Per questo l’assessore ha lanciato una iniziativa, ideata e voluta dall’assessorato stesso, di devolvere il 10 per cento della cifra destinata ai vari centri a progetti per promuovere e favorire i giochi «tradizionali» piuttosto che i video games, che oggi vanno per la maggiore e che, in taluni casi, in caso di abuso, creano veri e propri fenomeni di dipendenza”.
Assessore Caucino, benché ancor verde, per età, ha le idee Chiare sui rischi che pendono sui nostri bambini .. ivi compreso quello di crescere troppo videogiochiamente-corretti.