A Torino una via ricorda Karl Abarth per i 70 anni dello storico marchio. Ecco la storia della prima Abarth

L'inaugurazione di via Carlo Abarth

Grande festa, ieri, a Torino per l’inaugurazione di una via dedicata a Carlo Abarth, fondatore della leggendaria marca automobilistica dello scorpione. Lo “scorpione più famoso del mondo” dell’automobilismo compie, infatti, quest’anno, i 70 anni.

“È la dimostrazione di quanto la città sia legata alla nostra storia – ha detto Luca Napolitano, head of Emea Fiat and Abarth brands – uno spunto per guardare al futuro di questa marca con passione ed energia rinnovata”.

A Carlo Abarth è stato intitolato un tratto di via Anselmetti, a due passi dall’Heritage Hub di FCA, sorta di museo dei marchi del gruppo, dove sono esposte le più belle Abarth d’epoca. “Quella di oggi è la giornata più emozionante di un anno per noi importante – ha aggiunto Napolitano – Un momento indimenticabile, che chiude nel migliore dei modi l’anno di festeggiamenti.  Volevamo iniziare come Carlo Abarth avrebbe voluto, con record e vittorie e ci siamo riusciti. Abbiamo fatto il record storico delle vendite, con 25 mila unità vendute nel 2018, e sul fronte delle vittorie la 124 Rally ha portato a casa, per la prima volta, il campionato europeo e del mondo nella categoria Rgt”.

All’inaugurazione era presente anche Anneliese Abarth, moglie del fondatore della casa automobilistica, l’imprenditore di origine austriaca diventato cittadino italiano nel ’45, che ha lanciato il desiderio di vedere nascere un museo sulla storia dello storico Scorpione. “Sono molto emozionata – ha detto la signora Anneliese, presidentessa della Carlo Abarth Foundation – e credo sia giusto che Carlo venga ricordato con una strada a Torino. Una cosa che mi spiace è che non esista ancora un museo Carlo Abarth, questo è il mio sogno e lavoro su questo progetto. Credo che Torino sia la città giusta per ospitarlo – ha concluso -, qui c’è la Abarth e tutta la vita che Carlo a vissuto”.

 

Abarth 205 Vignale telaio 101

La prima abarth della storia

Per celebrare i 70 anni della celeberrima casa automobilistica, abbiamo pensato di raccontare la storia del primo modello di Abarth mai prodotto: la 205 berlinetta. Oggi ne esistono solo tre e sono preziosissime.

 

La 205 Vignale berlinetta è la prima vettura della storia a fregiarsi sul cofano del mitico scudetto con lo scorpione nero in campo giallo e rosso, firma inconfondibile di Abarth e delle sue preparazioni speciali.

La 205 è la prima vettura realizzata dopo la nascita della società. Era derivata da una Cisitalia 204, disegnata da Michelotti e assemblata appunto da Vignale, perché Karl Abarth possedeva sei telai di questa vettura, avendoli avuti come liquidazione alla sua uscita dalla notissima fabbrica di auto torinese dove lavorara.

 

La 205 è un esempio di incredibile eleganza e sportività, con il radiatore a trapezio sghembo che ricorda, rovesciato, quello delle Aston Martin DB, le bocche di raffreddamento tonde laterali, sopra ai parafanghi, cromate, e la coda rastremata e bassa, con i singoli fari tondi sopra ai mezzi paraurti che fanno pensare alle Corvette d’un tempo.

All’interno legno e pelle fanno da contraltare alle finiture in acciaio lucidato.

Come detto di questa splendida vettura esistono solo tre esemplari. Numeri di telaio 101, 102 e 103.

 

Abarth 205 t1

La 101 in livrea completamente rossa, venne schierata alla Mille Miglia del 1950, dove non si classificò, ma nelle numerose altre gare dell’epoca a cui partecipò ottenne vittorie a raffica. Montava un quattro cilindri in linea da 1188 centimetri cubici, derivato Fiat e firmato sulle testate Cisitalia, che affidato alle sapienti cure di Karl Abarth riusciva a erogare la ragguardevole potenza di 80 cavalli. Dopo vari passaggi di proprietà, in America fu quasi distrutta in un incendio. Restaurata divenne regina di una delle mostre di bellezza più famose, quella di Peeble Beach.

Piccola, bassa (non arriva a 1 metro e trenta al tettuccio) ma soprattutto leggera, la Abarth 205 era una rognosissima cliente per chiunque in gara. Ricalcava in pieno la filosofia di Abarth: le auto per andar veloci avevano bisogno di avere cavalli, sì, ma soprattutto di essere leggere.

La stessa filosofia costruttiva che, anni dopo, fu alla base degli incredibili successi di un altro genio dell’auto, però inglese: sir Anthony Colin Bruce Chapman, fondatore della Lotus.

 

Abarth 205 t2

La numero 102 di telaio è giunta ai giorni nostri in livrea grigio argento e nel corso degli anni, e dei passaggi di proprietà, ha visto il motore originale sostituito con un 1300 di origine Alfa Romeo (quello della Giulietta).

 

 

Abarth 205 t103, quella di Karl Abarth

La vettura telaio 103 è invece quella più speciale. Perché era stata realizzata per essere l’auto di proprietà dello stesso Karl Abarth, che la volle rendere più elegante con il tettuccio nero in contrasto con il rosso cupo della carrozzeria. La meccanica fu poi lievemente irrobustita perché lo stesso Abarth sulla sua personale 205 montò un motore ancora più potente che arrivava alla soglia dei 100 cavalli.

 

Oggi tutti e tre i modelli, perfettamente restaurati, sono in mano a collezionisti privati e il loro valore stimato varia dagli 800 mila ai 900 mila euro. Poco si sa invece degli altri tre telai Cisitalia 204 posseduti da Karl Abarth… per cui, se qualcuno dovesse mai imbattersi in una di queste rarità dimenticata nel classico “prosaico” fienile, è bene che non si lasci scappare l’occasione.

 

Luca Avenati

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