L’incredibile gesto filantropico di Achille Burocco: dona un milione di euro all’Unione Montana Valsesia per il progetto La pagina bianca

Achille Burocco, imprenditore nel settore metalmeccanico, ha donato un milione di euro all’Unione Montana Valsesia affinché possa partire il progetto La pagina bianca, ideato dalla dirigente del settore Servizi Sociali Renata Antonini e dai suoi collaboratori per aiutare i pazienti affetti da Alzheimer o altre malattie neurodegenerative.

La volontà di effettuare la donazione è stata comunicata all’Ente, da parte dello staff di Burocco, già a inizio 2020. Poi la pandemia ha dilatato i tempi, così solo dopo l’estate si è potuto portare avanti il progetto. L’obiettivo di Burocco era che il suo gesto, effettuato in memoria della sorella Lidia, potesse avere ricaduta rapida ed evidente sui settori a cui è indirizzata.

La pagina bianca è proprio finalizzato a questo: articolato su tre fasi, corrispondente a tre tranche di erogazione economica da circa 300.000 € ciascuna, prevede nella fase iniziale la ricerca e formazione di personale medico e paramedico che sarà poi dedicato totalmente alle persone con problematiche neurodegenerative. Dopo di che si metteranno in atto azioni volte a sostenere i soggetti con tali problemi sia nei centri diurni dell’Unione Montana Valsesia sia a livello domiciliare.

«Insieme al presidente Pierluigi Prino ringraziamo Achille Burocco – spiega l’assessore Francesco Nunziata – ma non bisogna dimenticare il prezioso contributo di Pierangela Bora Barchietto, vicesindaco di Coggiola che ha collaborato perché l’intenzione benefica del signor Burocco potesse andare a buon fine. Fondamentale è stato anche il lavoro di Renata Antonini, che insieme ai suoi collaboratori ha prodotto una progettualità efficace che ha dato l’ok per il rilascio del contributo».

«La donazione di Achille Burocco è un grande gesto d’amore per il territorio – conclude Nunziata – che darà grande sollievo a tante famiglie afflitte dal senso di impotenza che si percepisce quando si assistono malati di malattie neurodegenerative. Riusciremo, grazie a questi cospicui fondi, a offrire supporto in diversi modi e a molte più persone di quelle che seguiamo attualmente».

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