Tiramani: “Gravi carenze di personale all’ospedale di Borgosesia, l’Asl che fa?”

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

 

Purtroppo quasi quotidianamente vengo a conoscenza di problematiche legate alla sanità valsesiana e vercellese, causate da errori e alla mancanza di programmazione da parte di una direzione dell’ASL letteralmente disastrosa.

 

L’ultima pessima notizia è la grave carenza di personale che si sta verificando nei reparti di medicina e del CAVS (centro di lunga degenza) all’Ospedale di Borgosesia dove si registrano la mancanza nel primo caso di tre infermieri, di cui uno in sostituzione di una maternità anticipata, e nel secondo di un infermiere e di due OSS. Purtroppo queste insufficienze di personale specializzato incidono negativamente sul funzionamento dei reparti interessati, costringendo altresì i dipendenti presenti a turni di lavoro estenuanti.

 

Inoltre occorrerebbe un infermiere supplementare per garantire i trasporti in ambulanza dei degenti che necessitano di accertamenti diagnostici agli ospedali di Vercelli o di Novara anziché, come sta avvenendo, utilizzare gli infermieri impegnati nei reparti che, come precedentemente detto, risultano già sottodimensionati.

 

Se ciò che ha affermato la Dr.ssa Serpieri corrisponde a realtà, ovvero che le graduatorie per l’assunzione sono state approvate, per quale motivo non si procede con il reclutamento del personale necessario? Devo forse provvedere personalmente ad inviare alcuni dipendenti comunali all’interno dell’Ospedale per sopperire a queste mancanze?

 

Oltre a questi pesanti disservizi, che in ambito sanitario creano gravissime conseguenze a persone che già si trovano in precarie condizioni psico fisiche, si aggiunge il fatto che da circa un anno e mezzo la farmacia ospedaliera del nosocomio borgosesiano è chiusa. Questo significa che i pazienti dimessi dall’ospedale e che devono continuare ad assumere particolari tipi di farmaci per continuare la propria terapia, devono recarsi presso il proprio medico di base per reperire i medicinali necessari e gli stessi medici, già oberati di lavoro, hanno l’onere di ordinarli personalmente per fornirli ai mutuati. Forse sarebbe il caso, visto che anche in questo caso gli spazi per intervenire sono ampi, di assumere un farmacista per fare fronte a questo disservizio, al fine di garantire più facilmente le cure ai pazienti e di sgravare una parte dell’eccessivo lavoro a carico dei medici di base.

 

Faccio quindi un ulteriore appello alla direzione dell’ASL di Vercelli affinché possa a cominciare a lavorare seriamente perché non é mai troppo tardi per iniziare a prendere qualche decisione sensata!

 

 

 

On. Paolo Tiramani

Sindaco di Borgosesia

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