“Ti ammazzo”: 42enne Vercellese arrestato per maltrattamenti

Minacce continue, come “Ti sfregio” e “ti ammazzo” scenate di gelosie, botte.
Ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un uomo resosi responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.
La vicenda trae origine dalla segnalazione fatta da una trentottenne donna vercellese esausta delle continue violenze ed umiliazioni subite dal suo convivente.
Raccolta la notizia di reato, gli Uomini della Squadra Mobile iniziavano una serrata attività d’indagine che, in una prima fase, si concentrava sulle dichiarazioni della vittima.
Escussa a sommarie informazioni, la donna raccontava di un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, tale da ingenerare in lei un fondato timore per la propria incolumità, che era costretta a subire dal 2018, anno in cui era iniziata la sua convivenza.
Il compagno, accecato da una gelosia morbosa, la minacciava quotidianamente con espressioni del tipo “TI AMMAZZO” o “TI SFIGURO” arrivando a cagionarle crisi di ansia e di panico.

L’uomo aveva costantemente sottoposto la vittima a ripetute umiliazioni e scenate di gelosia costringendola a tenere, in tutte le conversazioni, il cellulare in vivavoce al fine di controllarla, giungendo al punto di pedinarla in tutti i suoi spostamenti.
Inoltre l’indagato aveva posto in essere frequenti condotte lesive dell’incolumità personale della donna, arrivando a percuoterla con calci e pugni, cagionandole ematomi sul volto e sul corpo,insultandola costantemente.
Tutti questi episodi sono stati confermati dall’ex marito della donna, con cui era rimasta in ottimi rapporti, il quale aveva già provveduto a denunciare l’uomo per le minacce in prima persona ricevute.

Sulla base di quanto accertato dagli operanti, il Pubblico Ministero richiedeva ed otteneva l’emissione di un’ordinanza di arresti domiciliari a carico dell’uomo, un quarantunenne vercellese incensurato.

Ieri pomeriggio gli Uomini della Seconda Sezione Squadra Mobile hanno raggiunto l’uomo presso la sua abitazione e hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo.

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