Tenda da campo dell’Esercito montata al Sant’Andrea per ampliare gli spazi del Pronto Soccorso

Altro segnale della rinnovata emergenza per la diffusione dei contagi da Coronavirus, arriva all’ospedale Sant’Andre la tenda da campo messa a disposizione dall’Esercito Italiano per ampliare gli spazi a diposizione del Pronto Soccorso. La tenda, spiega l’Asl, sarà allestita in un’area del parcheggio interno dell’Ospedale, in piazzale Roncarolo.

Aggiungono dall’Asl di Vercelli: “In questo momento di emergenza che vede un numero elevato di accessi al DEA – sia per pazienti Covid sia per persone affette da altre patologie – la tenda sarà utile per migliorare la gestione dei pazienti fino ad un massimo di 20 unità, sempre nel pieno rispetto della separazione dei percorsi”.

Le tende arrivano, spiega poi in una nota la Regione, grazie alla preziosa collaborazione delle Forze Armate e della Brigata Alpina “Taurinense”, nell’ambito del progetto di supporto alla Sanità Nazionale voluto dal Ministero della Difesa. Le tende verranno montate anche in altri otto presidi sanitari, oltre a Vercelli. In provincia di Torino presso l’ospedale di Rivoli stamattina è stato già ultimato il montaggio di due tensostrutture che serviranno in particolare ad alleggerire la pressione sul pronto soccorso come area di pre-triage e sala d’attesa. Un altro allestimento è in programma entro stasera al San Giovanni Bosco di Torino e domani mattina al San Luigi di Orbassano.

In provincia di Cuneo è in corso l’allestimento presso l’ospedale di Savigliano, mentre in giornata verrà ultimato anche al Santa Croce di Cuneo. Domani si allestiranno le strutture modulabili anche presso l’ospedale di Asti.

 

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1 commento

  1. Se si voleva dare “un segno” della “rinnovata emergenza” questo era il modo migliore per farlo in modo spettacolare. Ah, le divise!! Io amo molto le divise militari e, al solo vederle, sento un “calore familiare” che mi rasserena e manda indietro negli anni. Quando ho avuto modo di scambiare poche parole con i ragazzi che presidiano alcuni punti sensibili della nostra citav ho tratto una ottima impressione di essi. Ma non mi piace un simile contesto. Circolano sempre più militari per le vie e meno, da anni, nelle caserme, come se le originarie funzioni delle FF. AA si fossero dissolte. Lo disse persino il n. 1 delle FF. AA. quando ebbe disgraziatamente accesso alla carica, ma io non lo credo. Basti pensare alle “prospettive” in Libia o Nagorno Karabakh. Se poi si intendeva predisporre uomini e mezzi “sul tappeto” per fermare eventuali contestazioni sociali, peggio ancora. Il peggio del peggio. Avremmo una falsa democrazia con le sembianze di una falsa dittatura.

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