“Sono onorato, orgoglioso e contento di essere il nuovo allenatore della Pro Vercelli e di questo ringrazio la società e il direttore sportivo Casella, che mi hanno dimostrato grande affetto e stima, credendo fortemente nel mio lavoro. Negli ultimi anni, seppure da lontano, ho seguito con molta attenzione il cammino della Pro e sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Sin da subito, con il direttore ci siamo trovati in perfetto accordo su tutto e mi sono reso immediatamente conto del fatto che sia io che la società, abbiamo la stessa idea di calcio. Il mio compito principale, sarà quello di conquistare la tifoseria, cercando di preservare il grande lavoro fatto da chi mi ha preceduto e di migliorarlo aggiungendovi la mia impronta: voglio conquistare la Pro Vercelli e la città di Vercelli, cercando di ripetere quanto di buono fatto in quattro stagioni alla guida del Monopoli e, se possibile, di arrivare a ottenere quel qualcosa in più che, dopo tanti anni di gavetta, ritengo di potere a questo punto raccogliere”.

Con queste parole, nella tarda mattinata di oggi il nuovo tecnico della Pro Vercelli Giuseppe Scienza si è presentato a stampa e tifosi; una dichiarazione semplice, priva di grandi proclami e promesse altisonanti, ma che fa capire a chi ascolta, che il nuovo timoniere delle Bianche Casacche porta con sé voglia di lavorare, grinta ed entusiasmo da vendere. Sotto il profilo squisitamente tecnico, sembra che la società abbia voluto garantire continuità al progetto impostato nel corso della passata stagione da Francesco Modesto, sostituendolo con un collega che pratica un sistema di gioco abbastanza simile. “Negli ultimi anni trascorsi a Monopoli – puntualizza Scienza – ho adottato un modulo con la difesa a tre, come ha fatto lo scorso anno Modesto a Vercelli, raggiungendo risultati straordinari; una squadra molto aggressiva e propositiva, che proverà sempre a giocare la partita, senza aspettare. Durante la settimana, grande intensità di lavoro, un’intensità che si dovrà vedere in egual maniera anche in partita: voglio gente che dimostri attaccamento alla maglia e spirito di gruppo, lo stesso spirito che ha permesso alla Pro Vercelli 2020/21 di disputare una stagione ad altissimo livello. Detto questo, per quanto riguarda il modulo, ho l’abitudine di studiarmi regolarmente le avversarie che di volta in volta vado ad affrontare: non è escluso che, in caso di situazioni particolari, l’assetto della squadra possa cambiare”.
Idee ben chiare quelle del nuovo tecnico, attorno cui sarà necessario costruire un organico adeguato; in attesa dei primi rinforzi di mercato, mister Scienza si sofferma a fare un primo punto della situazione. “La realtà della serie C attuale – osserva il neo-mister delle Bianche Casacche – impone quasi a tutte le società dei comportamenti obbligati; in club come il nostro, la politica deve essere quella in primis di valorizzare i giovani e, i risultati recenti, confermano che la Pro Vercelli sa benissimo come far combaciare il progetto di valorizzazione dei propri giovani e di quelli in prestito con una classifica ambiziosa. E’ un preciso segnale di grande competenza, di scouting e capacità decisionali, fondamentali per poter disputare questa categoria da protagonisti; nel corso di queste ultime stagioni, sono stati molti i giovani valorizzati e uno degli obiettivi principali mio e del ds Casella per la stagione che verrà, è sostanzialmente questo. Al momento, tra le conferme ci sono ancora un buon numero di giocatori che hanno costituito l’ossatura della squadra nella passata stagione; su questo connubio e su chi eventualmente arriverà, dovremo costruire la nuova squadra. Inoltre, da quello che ho potuto captare in questi primi giorni alla Pro, ho capito che questa società, oltre al giocatore di valore va alla ricerca anche della persona di valore; dalle tante partite che ho potuto seguire nel corso della passata stagione, ho avuto l’impressione che a Vercelli si fosse creato un grande spogliatoio, un gruppo coeso ed unito, componente fondamentale per ottenere risultati importanti ad alto livello. Negli ultimi anni, per tanti motivi, le società di serie C sono andate incontro ad un insieme di problematiche che ha causato serie difficoltà a molte di esse, il fatto di poter disporre di un buon manipolo di giovani da valorizzare, con l’aiuto dei compagni più esperti, è un valore aggiunto che intendiamo preservare, portare avanti e migliorare ulteriormente. Per puntare in alto bisognerà mettersi ben salda in testa una mentalità vincente, da costruire poco alla volta iniziando da oggi, bisognerà essere disposti a provarci sempre, pronti a rialzarsi quando si cadrà, una squadra che abbia un enorme senso di appartenenza, tale da rendere i propri tifosi orgogliosi di sostenere questi ragazzi”.

Un’idea di squadra ben precisa quindi quella che ha in testa mister Scienza, così come il giudizio sulla nuova composizione dei tre gironi della serie C, che quest’anno saranno divisi “in orizzontale” a creare in pratica un girone Nord uno Centro e uno Sud. “Per quanto concerne il mercato – spiega mister Scienza – posso dire che il direttore conosce benissimo le caratteristiche che io cerco in un giocatore, abbiamo la stessa idea di calcio e lui sa cosa ho bisogno; è perfettamente inutile che io faccia dei nomi specifici per intavolare trattative complesse che poi, per un motivo o per l’altro potrebbero non andare a buon fine. C’è tanta fiducia reciproca e comunione d’intenti, che ci permetterà lavorando insieme di trovare gli elementi che fanno al caso nostro; il mercato è pieno di giocatori con le caratteristiche che cerchiamo, non sarà difficile. In merito alla composizione dei nuovi gironi, posso dire che la trovo affascinante oltre che impegnativa. Vengo da alcune stagioni giocate nel girone meridionale della serie C e posso dire che le difficoltà sono tante come nel girone del Nord, più che altro sono diverse. Al Sud un campionato è più impegnativo e logorante soprattutto sotto il profilo agonistico e quello ambientale, mentre al Nord la componente tecnico-tattica si rivela superiore. Prova ne è il fatto che, nella fase play-off il girone A negli ultimi anni ha portato alla fine la promossa in serie B (come quest’anno l’Alessandria) o almeno la finalista”.
Esauriti gli aspetti tecnici della questione, il tecnico ossolano tocca un tasto che gli sta a cuore, più che altro una speranza: quella di una possibile e rapida riapertura degli stadi al pubblico. “E’ doveroso e necessario tornare a permettere l’accesso dei tifosi negli stadi; una performance sportiva di qualsiasi genere, senza pubblico diventa uno spettacolo deprimente. Il supporto dei tifosi è fondamentale: ci saranno momenti di gioia come momenti di critica, ma questo da sempre fa parte del gioco e del nostro lavoro. Tutti gli sportivi di qualsiasi disciplina hanno bisogno di riavere attorno a sé l’affetto dei propri tifosi; si è visto benissimo ai recenti Campionati Europei, quanti giocatori abbiano cercato addirittura fisicamente di ricevere l’abbraccio dei propri tifosi a fine partita. Pensiamo se nella passata stagione, che è stata speciale per la Pro Vercelli, la squadra avesse potuto godere della presenza dei propri tifosi; sicuramente in alcuni momenti avrebbe potuto garantire quella spinta, quella scintilla che invece in loro assenza non è arrivata. Il pubblico di Vercelli è storicamente molto competente ed esigente, in virtù anche di una storia passata che parla da sola, ma è anche una grande spinta per la squadra, soprattutto nei momenti di difficoltà. Le nuove riforme dovranno decidere velocemente in merito a questa benedetta riapertura, noi aspettiamo i nostri tifosi, per vivere con loro una stagione forte, emozionante. Con la loro presenza, sarà tutta un’altra cosa”.
FABIO MICHELONE






Penso che sarà una buona stagione.. come minimo. Ammesso che il Governo la lasci incominciare regolarmente.