Trino, Pane: “Mani legate sull’aumento della Tari”

Il Sindaco di Trino, Daniele Pane

 

Il Sindaco di Trino, Daniele Pane, affida a una lunga riflessione la spiegazione sul fatto che il Comune dovrà aumentare la Tari, tariffa sulla raccolta rifiuti, del 5%. Aggiungendo però che sul fronte delle tasse che invece, come per quelal sul suolo pubblico, prevederanno delle agevolazioni.

Riflessione che di seguito pubblichiamo integralmente.

 

 

Mi sembra innanzitutto doveroso fare una distinzione, forse già nota alla maggior parte dei cittadini, tra ciò che è tassa e ciò che è tariffa al fine di rendere noto come si è deciso di intervenire in sede di redazione del bilancio previsionale 2019.

Le tasse sono quei tributi rispetto ai quali il Comune ha il potere di incidere sul grado di copertura da richiedere ai cittadini e con le quali finanzia la parte corrente. Su questa partita abbiamo ritenuto di non aumentare, anzi abbiamo già previsto in bilancio un minor gettito derivante dalla tassa di occupazione di suolo pubblico, vista la prossima introduzione del nuovo regolamento sui dehors, per agevolare le attività commerciali che si doteranno di arredi urbani utili alla riqualificazione della zona.

Nei prossimi anni prevediamo di introdurre nuove agevolazioni, soprattutto per incentivare l’insediamento di nuove attività produttive, operazione che potremmo realizzare solo dopo aver rivisto alcune spese che io definisco “anomale” e che quindi, una volta ridimensionate, comporteranno una minor uscita.

In merito alle tariffe, l’unica che ci riguarda direttamente e sulla quale ci troviamo con le mani legate è quella dei rifiuti, la TARI.

Quest’anno siamo costretti a dover applicare un leggero aumento, circa il 5%, che per una famiglia media significa un incremento annuo di circa 15 euro, in quanto le spese collegate allo smaltimento dei rifiuti, lo spazzamento stradale, quello manuale, e i costi del personale dedicato hanno subito nel corso del 2018 un adeguamento al rialzo.

Ho detto che ci troviamo le mani legate in quanto essendo la TARI una tariffa, abbiamo l’obbligo di legge di richiedere una copertura della spesa del servizio pari al 100% del costo.
Per determinare il costo complessivo, da suddividere poi nella bollettazione agli utenti, bisogna redigere il Piano economico finanziario che significa cioè inserire tutti quei costi collegati alla nettezza urbana al netto degli sgravi (determinati dalla qualità della differenziata) che per il nostro Comune nell’anno 2019 è pari a 1.022.269,45 euro contro i 966.842,28 euro del 2018.

Questo aumento è principalmente dovuto al corretto inserimento dei costi indicati dal CO.VE.VA.R. per il servizio di smaltimento rifiuti e il costo del personale ad esso dedicato pari a 43.521,61 euro, e dal costo dei servizi comuni che aumenta di 9.404,60 euro.
Sono costi preventiva dal consorzio obbligatorio dei comuni, rispetto ai quali ogni amministrazione è obbligata ad adeguarsi.
Proprio nella redazione del piano economico finanziario della TARI è emersa una situazione altamente preoccupante: da anni, infatti, è prassi far slittare alcuni pagamenti sulle annualità successive.

Questo dato era già emerso alla fine dello scorso, quando in sede di consiglio comunale abbiamo stanziato circa 110.000,00 euro, a titolo precauzionale, per coprire alcune spese, che erano state imputate, da chi ci ha preceduto, sul capitolo dedicato al pagamento delle fatture rifiuti anche se non erano ad esso riferibili.

Ciò nonostante, a seguito di un’analitica verifica di tutte le fattura emesse da quando, nel 2012 è entrato a pieno regime il servizio del CO.VE.VA.R., è emerso che questo slittamento dei pagamenti era diventata una consuetudine.

Questa pesante eredità, da una prima stima, è pari a 230.000,00 euro, che corrisponde al pagamento di 4 mensilità di fatturazione che si sommeranno alla spesa prevista nel bilancio 2019, anche se non di competenza dello stesso.

Questo importo è progressivamente aumentato nel corso degli anni. Nel recente passato, ad esempio, sono stati inseriti pagamenti dapprima imputati con delibere su fondi Scanzano, e poi dirottati, al momento del pagamento, sul capitolo dei rifiuti, diminuendone così la disponibilità e causando l’impossibilità di pagare correttamente tutte le fatture rifiuti di competenza dell’anno. Nel 2016, invece sono pervenute alcune fatture non pagate per un importo complessivo pari a circa 55.000 euro riferiti a prestazioni di anni precedenti, che sono state liquidate sul capitolo dei rifiuti, che però non è mai stato adeguatamente aumentato causando anche in questo caso lo slittamento dei pagamenti nei bilanci successivi.
I casi siano due: o l’allora assessore all’ambiente e l’assessore al bilancio non si sono mai accorti di nulla, oppure è stata operata una scelta ponderata, in ogni caso è un fatto molto grave.

Ad oggi ci troviamo a dover sanare questa situazione che si somma a quella derivante dai mancati incassi della mensa, ricercando ulteriori risorse sul bilancio, con la conseguenza necessaria di non poter rivedere al ribasso le tasse e nemmeno predisporre altri tipi di agevolazioni.

Con ragionevole certezza, a distanza di qualche mese dall’insediamento posso dire di non aver trovato “i conti in ordine”.

 

Daniele Pane

Sindaco di Trino

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