La mostra sulla storia della condanna a morte a Vercelli, allestita nella suggestiva cornice della Chiesa di San Bernardino, ha chiuso i battenti dopo tre weekend di grande successo, superando ogni aspettativa.
Oltre 450 visitatori, provenienti anche da Genova, Milano, Torino, Parma, Pavia, Bergamo e perfino Lugano, hanno affollato la Chiesa per immergersi in un viaggio affascinante nel passato della nostra città.
Non solo la mostra ha riscosso un enorme successo, ma anche la caccia al tesoro organizzata dall’Associazione ha catturato l’attenzione di nove squadre di appassionati, che si sono sfidate alla scoperta di luoghi, personaggi e aneddoti poco conosciuti del centro storico. Il premio, riservato ai partecipanti alla caccia al tesoro, ha lasciato tutti a bocca aperta: un’esclusiva visita a Palazzo Avogadro di Quinto per ammirare un raro affresco cinquecentesco, mai studiato prima.
Ma le sorprese non sono finite qui. Grazie all’autorizzazione della proprietà, i partecipanti hanno potuto visionare per la prima volta il pozzetto adiacente alla Chiesa, destinato a contenere i cappi degli impiccati, un luogo carico di storia e di mistero.
L’entusiasmo del pubblico è stato travolgente, tanto che sono state numerose le richieste di prolungare la mostra. Grazie alla disponibilità del priore della Confraternita Luigi Angelino, la mostra rimarrà aperta per altre tre settimane, durante le quali solo gli istituti scolastici potranno prenotare visite guidate scrivendo a [email protected]
La conferenza di Amnesty International, che ha affrontato il tema attualissimo della pena di morte, ha completato il ricco programma dell’evento, registrando il tutto esaurito.
I due relatori (Massimo Persotti e Federico Villavecchia) sono giunti appositamente da Torino e Roma per l’occasione.
La RETE desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo della mostra: i visitatori, i partecipanti alla caccia al tesoro, la Confraternita di San Bernardino, Amnesty International, le scuole cittadine e tutti i volontari che si sono prodigati nell’organizzazione.
Un evento che ha dimostrato come la storia non sia un semplice elenco di date, ma un patrimonio vivo che ci appartiene; un passato che ci interroga e ci invita a riflettere.
La pena di morte è certamente un capitolo oscuro, ma ricordarlo è comunque fondamentale per costruire un futuro in cui i diritti umani siano sempre rispettati.
1.
La condanna a morte
è stata per lungo tempo
pena esemplare da impartire
.. per l’utilità del dittatore
per convincere i cittadini più riottosi;
per fortuna in occidente,
con l’avvento della democrazia
sull’esempio degli stati uniti,
la più Grande delle Democrazie
è stata abolita quasi ovunque
(vige ancora, mi pare, soltanto in in ungheria,
slovacchia e, ovvio, Russia)
2.
Amnesty International
finanzia le proprie filantropiche imprese
attingendo fra i privati,
si vuol star lontani dalla politica corrotta
e vicini ai semplici cittadini,
l’amico della porta accanto
gente buona e votata alla filantropia
ma priva di idee precise.
In mezzo a tanta bontà, casualmente
capita qualche intromissione non voluta.
Rami secchi
Ma sono casi singoli e rari.
…..
“Amnesty restituisca i fondi illeciti di Soros”
Amnesty è stata accusata
di aver ricevuto fondi illeciti
da parte della fondazione di Soros.
Per CitizenGo
è in atto una “colonizzazione ideologica”
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/amnesty-restituisca-i-fondi-illeciti-soros-1472790.html
3.
Va detto che il caso di cui al “2.” risale al lontano 2017
da allora quei pochi denari son stati spesi, e spesi bene;
anche Soros si è migliorato, mai più maneggiò denaro sporco
e s’è persino avvicinato all’altro Filantropo mondiale
che il mondo (e un pochino anche l’Italia) invidia: ..
…..
Bill Gates e George Soros
comprano l’azienda leader dei test rapidi
George Soros e Bill Gates hanno investito 41 milioni di dollari nel business dei tamponi rapidi. L’investimento arriva mentre l’Italia e altri Paesi introducono il Green pass
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/george-soros-e-bill-gates-comprano-lazienda-leader-dei-test-1967220.html
…..
ultimamente si fa sentire, vedere e fotografare meno
quindi, per forza:
fine
ARCHIVIO
vero testimone,
sulla Pena di Morte
o lagguerra nugleare
(sottile riferimento a-)
e “varianti” (Trilussa) :
…..
Quanno ce vò, ce vò!
Pijà a schiaffi la moje è da villano:
è ‘na vijaccheria che fa vergogna!
Ma se vedi la mia, quant’è carogna!
Credi che te li leva da le mano.
Nemmanco a fallo apposta, cerca rogna
propio ne li momenti che sto strano…
E allora je l’appiccico: ma piano
e mai de più de quello ch’abbisogna.
È un vizziaccio, capisco: tant’è vero
che me ne pento prima de fa’ l’atto,
ma l’azzione è più sverta der pensiero!
Vôr di’ che doppo, pe’ riavé la stima,
je chiedo tante scuse e, appena ho fatto,
ritorno gentilomo come prima.
ARCHIVIO (segue)
… versione più spiccatamente femminista
…..
Quanno Ce Vò Ce Vò – Luciana Dolliver
https://www.youtube.com/watch?v=EmZP6cLHugc