Il Piemonte resterà in zona gialla ancora per una settimana, fino al 15 compreso. È il risultato di un Rt che è rimasto, seppur di pochissimo, al di sotto dell’1, attestandosi allo 0,93 (intervallo 0,92 – 0,99). La curva dell’epidemia, però, è stata in salita negli ultimi giorni e questo desta più di un timore. Il weekend resta arancione: cioè con bar, ristoranti e negozi chiusi, divieto di spostamenti se non per casi di necessità, lavoro o urgenza e coprifuoco dalle 22 alle 5.
Il presidente della Regione Alberto Cirio ha detto: “Ho appena parlato con il ministro Speranza: il Piemonte da lunedì 11 gennaio continuerà ad essere in zona gialla, almeno fino a sabato 16. Lo confermano i dati dell’ultimo Report validato nel pomeriggio dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità”. “Pur avendo un Rt sotto l’1 che ci permette di restare in zona gialla è, però, fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione – continua il Presidente -, perché i dati confermano una circolazione del virus alta in Italia, con valori che in tutte le regioni vanno verso l’arancione. Se oggi il Piemonte ha una situazione epidemiologica migliore di altre regioni è perché raccogliamo i frutti dei sacrifici fatti finora, che è fondamentale non vanificare”.
La decisione sulle zone è stata presa sulla base dei nuovi parametri varati per tenere maggiormente sotto controllo i contagi. Per diventare zona arancione basta che l’indice Rt superi l’1 (prima doveva andare oltre l’1,25) mentre si diventa rossi non più a 1,5 ma a 1,25. Inoltre, secondo le indicazioni del Ministero, hanno acquisito maggior peso i cosiddetti criteri di incidenza, in particolare quelli riguardo i ricoveri e il rapporto tra test effettuati e casi positivi.
Ricapitolando: sabato 9 e domenica 10 gennaio il Piemonte, come il resto d’Italia, torna zona arancione.
Da lunedì 11 a venerdì 15 sarà invece giallo, ma attenzione perché si tratta del solito giallo “rafforzato”, lo stesso già sperimentato durante le festività natalizie che prevede il blocco della mobilità tra le regioni, mentre ci si può spostare liberamente anche tra un Comune e l’altro o tra diverse province.
Per valicare i confini regionali bisognerà produrre l’autocertificazione con un valido motivo. Coprifuoco sempre in vigore, ancora dalle 22 alle 5. Bar e ristoranti, gelaterie e pasticcerie possono riaprire, ma fino alle 18, orario dal quale tornerà a essere consentito solo l’asporto (fino alle 22) e la consegna a domicilio. Negozi tutti aperti senza alcuna distinzione fino alle 20 (l’apertura allungata alle 21 era prevista solo per le festività natalizie). Aperti anche i centri commerciali. Alimentari e non, attività di ogni genere osserveranno i normali orari previsti dai comuni in cui si trovano.
L’enorme truffa dell’Italia colorata e dell’indice Rt ha come responsabile l’intero mondo politico. (quasi) Tutto e’ falso e nel marasma generale non si dice neppure che alla presunta sopravvivenza del covid19 corrisponde l’indispensabile mancato arrivo dell’influenza di quest’anno. Forse e’ andata sul pianeta Marte.. chi c’e l’ha condotta..? Probabilmente Elon Musk.
Nel week end chiusi i centri commerciali e non gli altri negozi. Sarebbe giusto specificarlo.
L’ipotesi dell’inglobamento (.. alla chetichella) da parte di “scienziati e statistici” dell’influenza 2020/21 a quella del Covid (’19) .. attribuendo OVVIAMENTEEEEE!! la prima alla, amatissima, seconda indisposizione … non è per nulla recente ma è stata “completata” da pochi giorni con dati (UFFICIALI) ripresi da rarissimi osservatori, fra questi il solito Stefano Montanari … sarcastico, così riferisce:
https://www.stefanomontanari.net/il-virus-terapeutico/
Altrove i “crollo” risulta essere stato inferiore .. l’nfluenza di quest’anno avrebbe colpito “ben” 1/40 delle persone rispetto all’anno scorso !
https://www.renovatio21.com/i-casi-di-influenza-vengono-contati-come-c-19-dice-lepidemiologo/
.. si attendono i dati ufficiali dei nostri virologi, del Minitero della Sanità e altri, politici-comuni!