Sgominato mercato della droga da 5 mila euro al giorno nei boschi tra Arborio e Ghislarengo

Da circa un anno, nei boschi sulla sponda destra della Sesia, tra Arborio e Ghislarengo, una banda di magrebini aveva impiantato un vero market della droga, che riforniva tossicodipendenti delle province di Vercelli, Biella, Novara e Verbania. La Squadra Mobile di Vercelli, diretta dal commissario capo Gjan Luca Tuccillo,  ha sgominato questo mercato, che rendeva fino a cinquemila euro al giorno, arrestando cinque uomini, tra i quali un minorenne, tutti di nazionalità marocchina.

L’operazione è stata chiama “Aquila Nera” perché i tossicodipendenti che venivano a rifornirsi nei boschi si scambiavano le indicazioni su WhatsApp del centro di spaccio (non facile da trovare) indicando un notissimo ristorante della zona che non c’entra assolutamente con loro, ma che faceva da punto di riferimento. Arrivati grosso modo nella zona del ristorante, i clienti degli spacciatori dovevano percorrere in auto circa mezzo chilometro di strada sterrata, poi dovevano lasciare la vettura e proseguire a piedi finché appunto non trovavano i pusher in grado di rifornirli di cocaina, eroina e hashish.

Il dirigente della Mobiler Gian Luca Tuccillo

L’operazione “Aquila Nera” è stata molto complessa: ha richiesto mesi in di indagini (circa 25 mila le conversazioni intercettate) e gli arresti sono avvenuti in diverse tranche. Tutto è incominciato, come ha spiegato il dottor Tuccillo, quando i sindaci di Arborio e Ghislarengo hanno segnalato un viavai sospetto di sconosciuti all’interno dei boschi sulla sponda destra della Sesia. L’Antidroga si è messa subito al lavoro e in breve ha intercettato due magrebini che stavano vendendo dosi di droga ad alcuni tossicodipendenti: all’arrivo degli agenti, i due pusher sono riusciti a scappare lasciando nelle mani degli agenti 50 grammi di cocaina, 50 di eroina, trecento grammi di hashish, grammi, 400 euro in contanti (il frutto di poche ore di spaccio) e il materiale per il confezionamento della droga. A quel punto, la polizia ha identificato i tossicodipendenti e si è rimessa al lavoro per arrivare ai pusher, scoprendo che “lavoravano” nei boschi anche dieci ore al giorno (dalle 11 ale nove di sera), che spesso dormivano lì, pure d’inverno, all’aperto e che quando lasciavano l’area, per poi farvi ritorno, seppellivano la droga, ma così bene che neppure i cani della polizia sono riusciti a trovarla.

Le indagini dopo quel primo episodio movimentato hanno portato all’identificazione di un terzo uomo, un ventisettenne pure di nazionalità marocchina, che ad ottobre è stato colto in flagrante mentre si stava dirigendo, in auto, verso i centri di spaccio, e arrestato: sull’auto c’era mezzo chilo di eroina. La polizia però voleva assolutamente arrivare ai due che erano riusciti a fuggire la volta precedete. A novembre è scattata la trappola: i due (un diciannovenne e un diciassettenne) sono stati intercettati dalla Mobile, e hanno cercato di scappare in retromarcia, quindi a piedi, ma la fuga è stata breve: i due sono stati sottoposti al fermo di Polizia giudiziaria, e le indagini si sono dirette a Vigevano, in un appartamento dove i due giovani magrebini vivevano: dentro c’erano cinquemila euro in contanti. Bloccati i pusher si sono quindi chiariti i ruoli: il diciannovenne raccoglieva le “prenotazioni” dei clienti, il minorenne confezionava le dosi, le vendeva e incassava.

Bloccati i tre, la Mobile pensava di avere finito. Ma un’altra “batteria” di pusher è entrata subito in azione; cosicché l’Antidroga è intervenuta, sempre nei boschi tra Arborio e Ghislarengo. Gli agenti in borghese sono stati scambiati per clienti dai due nuovi pusher (sempre magrebini, di 25 e di 321 anni), che quando si sono accorti con chi avevano effettivamente a che fare, hanno tentato di scappare, ma sono stati subito fermati, per spaccio e per resistenza a pubblico ufficiale.

Ora il “mercato” tra i boschi e è stato debellato, i cinque arrestati dovranno rispondere dei loro reati alla magistratura (per il diciassettenne si è mossa la Procura dei Minori di Torino), la polizia ha recuperato droga per 50 mila euro e i boschi lungo la sponda destra della Sesia sono tornati tranquilli, con piena soddisfazione degli abitanti di Arborio, Ghislarengo e dei paesi vicini.

Edm

 

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