Seconda celebrazione del 25 Aprile in epoca di Covid: come si è svolta a Vercelli

Oggi, per le celebrazioni pubbliche del 25 Aprile ci sarebbe non molto da dire perché la Liberazione è stata celebrata con cautela addirittura più draconiana rispetto alla scorso anno, quando eravamo in pieno lockdown. Si pensi che il calendario ufficiale era stato appositamente compilato rimanendo nel vago, con le iniziative istituzionali (al Monumento ai caduti di piazza Battisti, in parco Camana e ai Cappuccini) previste “tra le 10 e le 11”.In. Realtà, in piazza Battisti e in parco Camana alle 10 era già tutto finito.

Cautela comprensibile, visto che il Virus circola ancora, ma forse, ripetiamo, eccessiva, rispetto a quanto, poche ore dopo, si è visto di fronte ai bar e ai principali luoghi d’incontro dei giovani, in centro come in tutta la città.

In ogni caso, cerimonie ufficiali quasi alla chetichella per la Liberazione, pur alle presenze istituzionali autorevoli come quelle del prefetto Francesco Garsia, del sindaco Andrea Corsaro e del presidente della Provincia Eraldo Botta. A rappresentare l’Anpi, la presidente Elisabetta Dellavalle e, in rappresentanza di tutte le associazioni combattentistiche il generale Vincenzo Russo. Pr l’arcidiocesi c’era monsignor Giuseppe Cavallpone.

E se per questo Anniversario, l’Anpi aveva lanciato l’idea (riuscita) di portare fiori sotto le targhe di tutte le vie di Vercelli e della provincia dedicate agli eroi della Resistenza, il Comitato antifascista e antirazzista di Vercelli, sotto lo slogan “Ora e sempre Liberi di resistere”, ha aggiunto l’iniziativa di illustrare, con appositi manifesti plastificati, sotto le targhe delle stesse vie e piazze, le “Orme della Memoria”, illustrando la figura di partigiani e staffette garibaldini ed il loro ruolo per la Lotta di Liberazione. Ad esempio, sotto la corona d’allora sistemata dal Comune accanto alla targa di piazza Pietro Camana, il manifesto del Comitato Vercelli Antifascista e Antirazzista ricorda che l’indimenticabile “Primula” era nato a Robbio il 7 maggio del 1906 ed era infine diventato Comandante della 192a Brigata prima di cadere ucciso bella battaglia di Sala Biellese il 1° Febbraio 1945.

Per tornare all’Anpi di Vercelli, non potendo fare discorsi ufficiali, l’Associazione di è affidata quest’anno al Web mettendo in Rete (sulla propria pagina Facebook) l’intervento della presidente Dellavalle e la prolusione ufficiale sul tema “25 Aprile, la libertà che dobbiamo meritarci” del costituzionalista e docente dell’Upo Massimo Cavino.

 

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1 commento

  1. Commemorazione fantasma e Liberazione rinviata, “Ora e sempre Liberi di resistere” .. ma il giorno dopo la iniziale e fatidica data s’era inconsapevolmente ridotta a “resilienza”?

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