Sant’Andrea: pronto a tempo di record il nuovo acceleratore lineare di ultima generazione per combattere i tumori

Il gruppo dirigenziale dell’Asl  (Eva Colombo, Fulvia Milano e Scipione Gatti) lo aveva annunciato, quasi fuorisacco, in una conferenza stampa convocata su altre novità ad aprile, e adesso, a tempo di record, non solo è già arrivato, ma è già stato installato e i rigorosissimi collaudi sono agli sgoccioli: sarà pronto entro la fine di questo mese, ed i primi pazienti saranno probabilmente trattati ai primi di marzo. Si tratta di un acceleratore generale dell’ultima generazione, arma straordinaria per combattere diversi tipi di tumore.

Si tratta di uno dei primissimi, se non il primo in assoluto, ad essere stato finanziato con i fondi del Pnrr nel nostro Paese,  sarà collocato in un bunker rinnovato apposta con un finanziamento regionale nella Radioterapia diretta dalla dottoressa Laura Masini (reparto sempre più fiore all’occhiello della sanità vercellese) e per il Sant’Andrea si tratta si un’acquisizione fondamentale.

Il nuovo acceleratore lineare funzionerà all’inizio in parallelo con quello vecchio collocato nell’altro bunker, proprio di fronte, anche perché per parecchio tempo dovrà trattare anche i malati di Novara, visto che anche il “Maggiore” sostituirà il suo acceleratore, addirittura con due, e avrà bisogno di inviare i suoi pazienti a Vercelli.

Visto che però le regole imposte dal Pnrr sono chiare (ti do i soldi per le nuove apparecchiature, ma tu devi rottamare le vecchie), una volta che il rodaggio del nuovo sia completato e che non ci sia più la necessità di soccorrere Novara, la Struttura della dottoressa Masini utilizzerà quello nuovo, nel bunker rinnovato.

Nella conferenza stampa di aprile venne anche fatto un altro annuncio importante, sempre a proposito dei malati che devono sottoporsi alla radioterapia. Un’operazione propedeutica importante per questo tipo di trattamento, che si chiama “centratura” o “centraggio”, viene fatta con una Tac speciale che il “Sant’Andrea” non aveva e ancora non ha. E’ una procedura che consente ai tecnici della Radioterapia di mirare giusto per colpire adeguatamente le cellule tumorali: la parte individuata con il centraggio viene delimitata con un minuscolo tatuaggio e l’acceleratore colpisce proprio lì.
Questa Tac speciale è stata inserita nel Piano di spesa che l’Asl presenterà presto alla Regione e si può quindi ragionevolmente prevedere che tra non molto i pazienti vercellesi non debbano più andare a Novara per sottoporsi, pure una tantum, a questa procedura.

Edm