Sabato 20 luglio, alle 17, al Museo del Tesoro del Duomo, terzo e ultimo appuntamento organizzato dall’Associazione “Angelo Gilardino” nell’ambito della mostra “Il legno che canta”. Il Museo di piazza D’Angennes ospita una mostra d’arte dedicata a tre pittori vercellesi che Gilardino amava in modo particolare: Enzo Gazzone, Edgardo Rossaro e Umberto Ravello. La mostra, che doveva concludersi il 30 giugno, visto il successo, è stata prorogata al 31 luglio e, nel frattempo, l’Associazione presieduta da Marco de Santi, ha organizzato tre eventi per coinvolgere gli appassionati d’arte. Due si sono già svolti in due sabati di giugno e hanno avuto per protagoniste l’architetto Carla Gazzone, figlia di Enzo Gazzone, e la chitarrista e docente Laura Mancini che hanno parlato delle trenta opere ospitate nella mostra.
Sabato, de Santi e il giornalista Enrico De Maria (che è anche vice presidente dell’Associazione AngeloGilardino) parleranno invece del libro “L’arco nel buio”, la biografia di Umberto Ravello che Gilardino scrisse nel 2019, e che fu stampata a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli allora presieduta da Fernando Lombardi. Un’opera fondamentale quella di Gilardino per la riscoperta di uno dei più importanti pittori vercellesi del Novecento, morto al fronte il 13 dicembre 1917, a soli trentasei anni, alla testa dei suoi uomini (era capitano degli alpini), a Fontanel del Grappa.
Ravello è stato un grande pittore,
modernissimo per l’epoca, nelle geometrie
e per l’ardito, a volte, uso del colore
precorre gli sviluppi dell’arte europea.
Ingiustamente sottovalutato, forse per ..
.. la rarità della produzione disponibile (!? ?)
(si sa, i commercianti/galleristi ….)
.. oltretutto, si dice che, da perfezionista qual’era ..
a volte preferiva distruggeva le proprie oprere
quando non lo lasciavano pienamente convinto!!!