Musica e teatro (senza dimenticare la poesia) sono le grandi realtà della cultura cittadina. E mentre la Camerate Ducale ha appena annunciato il suo XXVII Viotti Festival, con tredici concerti in cartellone, la Società del Quartetto è pronta al varo del 74° Concorso Viotti, quest’anno dedicato al violino (dal 12 al 19 ottobre), e l’Associazione “Angelo Gilardino” sta allestendo il secondo Festival “”Il legno che canta” con i concerti dei cinque più importanti chitarristi classici del mondo, ecco che, proprio sull’ultima eco della bellissima rassegna #ogniluogoèunteatro, gli Anacoleti hanno presentatola loro stagione 2024/25. Il tutto mentre sta per partire la stagione teatrale comunale indetta da “Piemonte al Vivo”.
La presentazione della rassegna degli Anacoleti si è svolta venerdì mattina nel foyer del Civico – alla presenza del vice sindaco Mimmo Sabatino e dell’assessore Massimo Simion – a cura della presidente e coordinatrice artistica Alice Monetti, con lo storico esponente dell’”Officina” di corso De Gregori 28 Sandro Gino, alla presenza di Nadia Macis di “Piemonte dal Vivo” (la Fondazione che lega la stagione di prosa comunale a quella degli Anacoleti) e i fantastici creatori di “Casa Cuocolo Bosetti” Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, che avevano appena finito di incantare gli appassionati di teatro con le cinque rappresentazioni, nella Casa di via Ariosto,85, di “Alcune cose da mettere in ordine”.
Renato Cuocolo ha ricordato che l’apertura, a Vercelli, di “Casa Cuocolo Bosetti”, nel 2012, ha coinciso, in pratica con l’apertura al pubblico dell’Officina teatrale degli Anacoleti, avvenuta un anno prima, nel 2011, dove c’era un’officina vera e propria per la riparazione di lavatrici (come ha sottolineato Sandro Gino). “Fin dal nostro ritorno da Melbourne – ha detto Renato Cuocolo – abbiamo individuato negli Anacoleti un gruppo di persone che sostengono con competenza il lavoro teatrale”. Cosicché è stato amore a prima vista e anche quest’anno Cuocolo/Bosetti sarà parte integrante del Festival degli Anacoleti, con ben dieci rappresentazioni di “La casa misteriosa lassù nella nebbia” (il titolo è molto liberamente ispirato ad un romanzo di Howard Phillips Lovecraft) nella Casa di via Ariosto. Un lavoro che riprende la pièce “Teatro” proposta l’anno scorso al Civico.
Presente alla conferenza stampa, infine, anche il giovane attore vercellese di origine albanese Jozef Gjura, nato all’arte scenica proprio grazie agli Anacoleti, che tornerà qui nella “sua” Casa (quanto ricorre e con quali valore questo termine!), in primavera, per un workshop.
La stagione 2024/25 degli Anacoleti è la terza che si svolge nell’ambito del progetto “Corto Circuito”. “Per realizzarla – ha spiegato Alice Monetti – dopo aver ricevuto centinaia di proposte, abbiamo visto spettacoli accumulando chilometri di strada, recensioni, schede tecniche, cachet. Abbiamo detto di no ad alcune compagnie e spettacoli molto validi e ne abbiamo privilegiati altri, abbiamo guardato video e trailer, ascoltato podcast fino a tarda notte per essere fedeli a quello che per noi Anacoleti è il Teatro con la ‘T’ maiuscola , quello che amiamo, quello che vorremmo vedere sempre quando ci sediamo sulle poltrone di velluto o sulle meno comode sistemazioni di ‘teatri off’ come il nostro…La stagione 24/25 è proprio questo: il frutto di un grande lavoro di selezione e di tutto l’amore che siamo riusciti a mettere nel compiere queste scelte. Adesso non vediamo l’ora di condividere con il pubblico questa nuova stagione ricca di piccoli e grandi gioielli del Teatro italiano”.
Otto gli spettacoli della stagione degli Anacoleti, più una replica di un lavoro di successo quale fu, nella precedente rassegna teatrale,“Ranocchio salva Tokyo”, un testo dello scrittore Haruki Murakami felicemente rielaborato da Alice Monetti. E vanno aggiunti anche due appuntamennti fuori abbonamento: il 28 novembre lo spettacolo di danza inserito nella rassegna comunale di Piemonte dal Vivo “Le nuits barbares”, a cura del coreografo franco algerino Hervé Koubi, e l’11 aprile 2025 al Museo Borgogna (altra partnership consolidata con l’Officina) “Grandi numeri” di e con l’attore e poeta Lorenzo Marangoni.
La rassegna degli Anacoleti, che, oltre a quello del Comune, ha anche il sostegno della Fondazione Carisver, partirà di fatto venerdì 25 ottobre, ma sarà preceduta, il 13 ottobre, come abbiamo detto, dalla replica del “Ranocchio salva Tokyo” che andrà in scena nell’Officina di corso De Gregori. Adesso annunceremo in breve tutti i lavori, ripromettendoci di presentarli dettagliatamente nell’imminenza della messa in scena e, come auspica Sandro Gino, di recensirli.
Il via ufficiale avverrà con una produzione della Compagnia di Umberto Orsini: “Pasticceri, io e mio fratello Roberto”, di e con Roberto Abbiati e Leonardo Capuano.
Venerdì 8 novembre sarà la volta di “Vite Binarie” (produzione della Compagnia Dis Equilibre) di e con l’attore circense Stefano Dattrino e con l’attrice acrobata Aurora Dario.
Sempre a novembre, venerdì 22, toccherà a “Parlami come la pioggia”, produzione del Teatro Franco Parenti con Valentina Picello e Francesco Sferrazza Papa per la regia di Andrea Piazza.
Quindi una lunga pausa, e si riprende venerdì 24 gennaio con “La morte, ovvero il pranzo della domenica” con Serena Balivo per la regia di Mariano Dammanco. La produzione è della Compagnia Diaghilev.
Poi dal 21 febbraio al 5 marzo, con qualche giorno di pausa, le dieci rappresentazioni di “La casa misteriosa lassù nella nebbia” nella Casa di Cuocolo e Bosetti di via Ariosto.
Si ritorna in Officina venerdì 7 marzo con il Gran Teatro dei Burattini dei fratelli Niemen (magnifica l’idea di valorizzare questa geniale famiglia vercellesi) che rappresenta “Cuore di donna”.
Poi venerdì 21 marzo gli Anacoleti giocano in casa perché Francesca Fiaccola, Sandro Gino e Alice Monetti interprteranno la loro pièce “Schegge”, per la regia di Davide Celoria.
Venerdì 9 maggio, chiusura con “Happy Days in Marcido’s Field”, un produzione di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. La regia è di Marco Isidori, la scenografia di Daniela Dal Cin. Interpreti: Maia Luisa Abate, Paolo Oricco, Valentina Battistone, Ottavia Della Porta e Alessio Arbustini.
Vaie le formule degli abbonamenti che erano in distribuzione al botteghino del Civico oggi e lo saranno per i prossimi quattro sabati dalle 10 alle 12. Il classico, con gli otto spettacoli (escluso “Grandi numeri”, al Borgogna), costa 80 euro. La stagione “plus” ha in più “Le nuits barbares” in programma al Civico (ed è sempre escluso “Grandi numeri”) costa 90 euro. Si possono quindi scegliere quattro spettacoli sugli otto al prezzo di 40 euro. Il biglietto singolo d’ingresso costa 15 euro. “Grandi numeri” al Borgogna, invece, vent euro.
Edm