Qualcuno penserà che siamo un po’ fissati, ma noi riteniamo che il passato non vada mai cancellato, tanto più se è stato importante e ha dettato la storia, nelle fattispecie quella dello sport.
Cosicché andrebbe ripristinata una targa per ricordare a tutti che la struttura di via Canton Billiemme oggi data in concessione alla meritoria società calcistica dei Diavoletti si chiamava e tuttora si chiama “stadio Luigi Bozino”, alla memoria dei presidente dei sette scudetti della Pro Vercelli. Nel novembre scorso, esaudendo un desiderio del compianto amico e collega Paolo Sala, il Comune ha giustamente collocato una targa intitolata al grande dirigente sportivo Gaetano Scardapane, dedicandogli la piazzetta antistante l’impianto. Ma ora bisogna fare trentuno e scrivere sopra uno degli ingressi “Stadio Luigi Bozino”.
Così come occorrerebbe – ma qui sono anni che battagliano inutilmente – collocare una targa magari all’ingresso dei popolari al “Piola” scrivendo “Stadio Silvio Piola (già Leonida Robbiano)”. Dedicare lo stadio della Pro Vercelli al più grande calciatore vercellese (chicché ne pensasse Gianni Brera, per il quale era “lomellino”) di tutti i tempi, all’indomani della scomparsa, non solo era giusto, ma doveroso. Ma non è stato giusto cancellare il nome di Robbiano, cui lo stadio è stato intitolato per più di sessant’anni. La targa in via Massaua non si può ritoccare, allora se ne faccia un’altra all’ingresso da parco Camana, che leghi il nome del più grande bomber italiano di tutti i tempi a quello del trasvolatore morto precipitando sulle rive del Gange nell’aprile del 1933.
Edm
Tutte le proposte avanzate in questa circostanza sono, secondo me, condivisibili e urgenti. Più in generale, l’intera toponomastica dovrebbe rendere omaggio alla storia dei luoghi e delle persone che vi operarono, distinguendosi: dalle origini e senza alcuna eccezione.