Rimborsopoli bis: la Corte d’Appello condanna a un anno e cinque mesi l’onorevole Paolo Tiramani

Condanne clamorose e pesanti di un anno e sette mesi di carcere all’ex governatore del Piemonte, Roberto Cota (assolto in primo grado), e di un anno e cinque mesi al deputato leghista e sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani, sono state decise oggi dalla Corte di Appello di Torino nel cosiddetto processo “Rimborsopoli bis”, che riguarda gli ex consiglieri regionali del Piemonte tra gli anni 2010 e 2014.

Con loro sono arrivate condanne anche per la parlamentare Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia (un anno e sette mesi) e per l’ex consigliere regionale e assessore, Angelo Burzi, la cui condanna è stata ricalcolata in 3 anni di reclusione. La Corte d’Appello è intervenuta anche su altri imputati rimodulando la pena detentiva: Rosanna Valle (due anni e quattro mesi), Roberto De Magistris (un anno e sei mesi) e Daniele Cantore (un anno e sette mesi). Per un’altra decina di ex consiglieri la pronuncia ha riguardato la durata della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, che è stata ridotta. Per tutti il capo d’accusa è il peculato. La pronuncia della Corte d’Appello arriva dopo l’iniziativa della Corte di Cassazione che aveva annullato una sentenza precedente. Il processo ha riguardato la regolarità dell’utilizzo dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi politici rappresentati in Consiglio regionale fra il 2010 e il 2014. La Corte d’Appello ha accolto le richieste del procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi.

L’onorevole Paolo Tiramani

L’onorevole Tiramani, raggiunto al telefono, ha commentato con amarezza la sentenza che ha definito “Totalmente inaspettata”. “Inaspettata – ha proseguito Tiramani – perché questa condanna arriva dopo una sentenza di annullamento della Corte di Cassazione che prevedeva la dimostrazione di situazioni che a nostro avviso ora non sono emerse. Ora leggeremo e approfondiremo gli atti, ma senza dubbio faremo ricorso alla Suprema Corte di Cassazione, convinti di avere le giuste motivazioni per poter dimostrare la nostre ragioni”.

Pronti al ricorso anche gli altri condannati: “Siamo convinti che le questioni siano fondamentalmente di carattere giuridico sulle quali crediamo di avere ragione. Leggeremo con attenzione le motivazioni della sentenza e riproporremo le nostre ragioni alla Suprema Corte di Cassazione convinti che ci darà nuovamente ragione” hanno detto gli avvocati Guido Alleva e Domenico Aiello che assistono Cota e Montaruli.

Per Tiramani, infine, vi sarà da sciogliere anche un ulteriore dubbio, ossia le ricadute di questa condanna sulla sua carica di Primo Cittadino di Borgosesia, alla luce della Legge Severino, fatto che potrebbe comportare sospensioni dalla carica. Materia che andrà analizzata dalla Prefettura di Vercelli.

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1 commento

  1. Il ricorso in Cassazione ribalterà certamente la sentenza d’appello.. rimetterà i birilli al entro del tavolo… ma, intanto, ora, chi se la sentirà di dirlo alla piccola Lucia, quella del nuovo parco di Foresto che vedeva Tiramani come un sosia di Babbo Natale?

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