Una rete in Alto Piemonte per sostenere i più fragili: FARE inclusione

Marco è un ragazzo di 25 anni, fa canottaggio sul lago d’Orta, gli piace nuotare in piscina, camminare nel bosco e andare in montagna. Aiuta volentieri sua mamma a pulire casa e nelle prossime settimane ha in programma un viaggio a Firenze. Marco è autistico e lavora da quasi un anno al laboratorio Gener.Attiva di Borgomanero, in provincia di Novara. Si tratta di un progetto gestito dalla Cooperativa Sociale Il Ponte di Invorio, che da oltre trent’anni si occupa di inserimento lavorativo per chi ha disabilità e fragilità: si segue il modello transitivo, il cui obiettivo è preparare e formare persone per un possibile e successivo inserimento in cooperativa o in azienda.
Quella di Marco è una storia di riscatto. Il motore è il progetto FARE | fareinclusione.it, il grande lavoro di rete nato nel 2019 che coinvolge associazioni ed enti che si occupano di inclusione sociale tra le province di Novara, Verbania e Vercelli.

Molte delle risorse economiche e umane di FARE (acronimo di Formazione, Appartenenza, Responsabilità, Esperienza) sono destinate alla sensibilizzazione delle aziende per l’inserimento all’interno del proprio organico di persone fragili, e alla creazione di laboratori di sperimentazione lavorativa, luoghi in cui la produttività non è la priorità, ma lo sono, al contrario, gli aspetti socializzanti e i percorsi formativi. Sono tante le famiglie di chi è coinvolto nel progetto: cuore della rete è dimostrare che ogni persona può essere parte della comunità e lavorare se si creano i contesti adeguati. Ognuno diventa una risorsa, per sé stesso e per gli altri. FARE crea non solo occasioni lavorative ma anche opportunità per il tempo libero.
Marco, per esempio, partecipa alle attività di
Vuoi uscire con me?, il progetto dell’ODV Orizzonti all’interno del quale si creano, con continuità e accompagnati da volontari formati, occasioni informali di socialità per ragazzi con disabilità. Sono attività normali come andare in piscina o a ballare in discoteca, ciaspolare sulla neve e fare merenda in pasticceria.

Per tanti ragazzi del territorio e le loro famiglie i diversi attori di FARE (alcuni con alle spalle decenni di lavoro nel sociale) diventano un fondamentale punto di riferimento e di appoggio. Non solo per il presente, ma anche per il futuro. Spesso si tratta di un aiuto possibile grazie alla comunità che opera attraverso enti del terzo settore e di volontariato, in costante collaborazione e dialogo con le pubbliche amministrazioni. Grazie al contributo del Ministero delle Politiche Sociali e in collaborazione con la Regione Piemonte, FARE continua a progettare il futuro e sta ultimando le azioni del bandovinto l’anno scorso e declinato in tre direzioni principali: inserimento lavorativo di persone fragili, ricerca di nuovi volontari, incontri di formazione per enti del terzo settore. Per farsi avanti e partecipare alla rete FARE, come ente, azienda o volontario, ci sono due email: [email protected] | [email protected]. I social di FARE e il sitofareinclusione.it sono costantemente aggiornati con tutte le iniziative. Basta cercare FARE inclusione su Facebook, Instagrame Youtube.

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