“Re di Biss”: l’arte e la musica di Civiasco nobilitano la Valsesia. E adesso la domenica “spagnola”

Lo spettacolo di Gianluigi Carlone e Biagio Biagini a Civiasco

 

Ogni estate e ormai sono otto consecutive, la musicista e cantautrice vercellese Carlot-ta, al secolo Carlotta Sillano, offre giornate e serate indimenticabili sia agli abitanti di Civiasco sia ai sempre più numerosi appassionati di musica, arte e letteratura che accorrono da tutta la provincia, ma anche da quelle vicine, nel suo “luogo del cuore”, la sua Balbec, la sua Macondo, per andare a gustarsi proposte incantevoli e ingegnose.

Si chiama La Notte del Re di Biss questa rassegna, unica nel suo genere – organizzata con il contributo del Comune e della Pro Loco civiaschse – che si rifà, nel titolo, ad una creatura un po’ reale, ma soprattutto mitologica, che si ritrova in molte tradizioni e leggende delle valli alpine. Nelle intenzioni di Carlot-ta, la sua incredibile “Notte” vuole essere “un elogio alla lentezza, un invito a fermarsi e a rivolgere attenzione ai luoghi bellissimi che ci circondano, alla musica e alle parole scritte, lette e cantate”.

E così è stato appunto ieri sera, venerdì 12 agosto, quando Carlot-ta ha lanciato una proposta tra le più interessanti di tutti questi otto anni: uno spettacolo geniale ed esilarante a cura del bandosirisiano Gianluigi Carlone e dello scrittore, musicista e autore radiofonico Biagio Biagini: il loro Ricette musicali con conciorto di verdure, in cui i due protagonisti “suonano” le verdure (e le fanno suonare anche al pubblico) utilizzando una scheda elettronica, è stato semplicemente spassoso, liberatorio, insomma una vera pacchia.

Poi, mentre su Civiasco incombeva la pioggia e tirava un vento ottobrino, è toccato direttamente a lei, a Carlot-ta che ha presentato, alla tastiera, una selezione, giocoforza ridotta, delle sue acute, incatalogabili e ispirate canzoni (tra gli estimatori di Carlot-ta, un nome su tutti: Angelo Gilardino) accompagnata alle percussioni e alla batteria da un gigante qual è Paolo Pasqualin.

Carlot-ta e Paolo Pasqualin durante il concerto di venerdì sera

Un concerto doppio del genere, di un tale livello potrebbe essere proposto in tutte le principali piazze italiane: in teatro o all’aperto. E sarebbe un successo assicurato: sotto le stelle accovacciate al di sopra delle nuvole che ricoprivano Civiasco, ieri sera, lo è stato, indiscutibilmente.

Ma “La Notte del Re di biss” era già partita in pieno giorno, con altri concerti, letture, mostre, laboratori. 

L’illustratore Gabriele Pino  (La Stampa, RaiGulp, Mondadori, ElectaJunior, etc.) ha inaugurato una mostra personale dal titolo “Bestiario notturno” nella chiesetta di San Rocco, corredandola di suoni da far trasalire e sognare i numerosi visitatori e introducendo il suo approccio creativo con un laboratorio dedicato a ragazzi e adulti.

Intanto, nel pomeriggio, Alessandro Barbaglia, ospite ormai fisso della rassegna, vincitore nel 2021 del Premio Strega Ragazze e Ragazzi, ha raccontato, da par suo,  “Storie streganti” tra gli alberi del Parco “La Valle”.  La fisarmonicista Sara Calvanelli e la violinista Virginia Sutera hanno invece proposto un concerto di improvvisazione e composizione libera, e due giovani valduggesi, gli “Sfascia Campane” (Matteo e Samuele) hanno suonato, sempre in forma concertante, le campane della chiesa parrocchiale.

Durante la prima giornata del Re di biss c’è stata pure una visita guidata al Museo Civico “Ercole Durio da Roc”, la cui collezione di classico gusto ottocentesco – con fossili, animali, opere d’arte, stampe – è un fantastico motivo di ispirazione per i temi trattati dal Festival. 

Oggi, intanto, Contrasto Teatro ha proposto lo spettacolo Tua, Gilda, mentre domani, domenica 14 agosto, i Les Trobairitz proporranno, a partire dalle 16, nell’oratorio di Dan Rocco, musiche antiche e contemporanee in lingua catalana e occitana.

Perché domani, domenica, a Civiasco – grazie alla pista aperta dal Re di Bissi – è prevista un’intera giornata dedicata ai rapporti tra il minuscolo Comune valsesiano a la Spagna. Si accenderanno i riflettori sull’emigrazione di massa dei civiaschesi che andarono soprattutto a Barcellona ad aprire i più importanti alberghi della grande capitale della Catalogna e che, una volta tornati, trasportarono qui da noi le loro esperienze architettoniche realizzando abitazioni spagnolesche. d’incomparabile fascino.

La giornata spagnola di Civiasco, intitolata Sulla Rambla di Civiasco, conoscerà il suo apice appunto nel concerto delle 16, ma fin dal mattino, alle 10, ci saranno percorsi guidati alla scoperta delle caratteristiche edilizie di alcune abitazioni del paese (quelle di via Durio), mentre alle 12,30, nell’area antistante l’antica casa di Pietro e Francesco Durio, primi albergatori civiaschesi a Barcellona, sarà proposto il Pranzo della Paella.

Che un microscopico centro di poche centinaia di abitanti possa permettersi di proporre così tanto e di quale livello ci sembra davvero un miracolo. Il miracolo dell’intelligenza, del cuore e del rimboccarsi le maniche.

EDM

 

 

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4 Commenti

  1. Chi leggeresse quest’articolo in tempo utile,.. e poi si decidesse di restare a Vercelli..
    1. o non ha capito,
    2. o ha controllato il meteo

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