Rametta: “Cardiologia è iper sicura, non rischiate l’infarto per timore del Coronavirus”

C’era e continua ad esserci qualche preoccupazione in città per l’accesso al “Sant’Andrea” che, in piena Pandemia, era diventato un ospedale Covid. Nei giorni scorsi è stato il direttore sanitario del’Asl Arturo Pasqualucci a rassicurare tutti (leggi qui) sulla possibilità di continuare a rivolgersi con serenità in caso di problemi di salute al nostro nosocomio perché i percorsi tra i ricoveri dei sospetti casi Covid e quelli non Covid sono totalmente separati. Ma su quanto stava accadendo nelle scorse settimane, in una delle divisioni cruciali qua è la Cardiologia, ecco che interviene anche il primario stesso, dottor Francesco Rametta a dare un chiaro segnale e un ammonimento: “Non rischiate di morire di infarto per paura”.

Rametta lo afferma alla luce di dati inquietanti e cioè che dall’inizio dell’epidemia si è registrato al Sant’Andrea un abbattimento di circa il 50 per cento dei ricoveri per infarti del miocardio.

Nella nota mandata ai giornali, c’è un’interessante premessa, e cioè che c’è anche la Cardiologia dell’Asl di Vercelli tra le strutture degli ospedali del Nord Ovest che hanno contribuito allo studio – pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica New England –  che focalizza l’attenzione sul drastico calo dei ricoveri per infarto in questo periodo segnato dal Covid-19.

 

Il lavoro “Reduced rate of Hospital admission for ACS during Covid-19 Outbreak in Northern Italy” – coordinato da Ovidio De Filippo, Fabrizio D’Ascenzo e da Gaetano De Ferrari, direttore del dipartimento di scienze mediche dell’Università di Torino e della Cardiologia della Città della Salute – contempla al suo interno anche i dati dei ricoveri registrati presso la Cardiologia diretta dal Dott. Francesco Rametta e vede tra gli autori il responsabile dell’emodinamica dell’ASL VC, il dottor Fabrizio Ugo.

 

Dall’inizio dell’emergenza a Vercelli si è registrato un abbattimento dei ricoveri per procedure di cardiologia interventistica del 50%; da un confronto tra i primi tre mesi di quest’anno e lo stesso periodo dell’anno scorso si può notare che nel mese di Marzo di quest’anno (cioè nel periodo di lockdown) si  sono  dimezzati i ricoveri per Infarto del Miocardio.

 “È importante non morire per paura del Covid –  sottolinea il dottor Rametta – i cittadini sappiano che non ci sono pericoli nell’accedere in ospedale perché abbiamo sempre previsto percorsi separati Covid-free. Fin dall’ingresso in pronto soccorso c’è un monitoraggio costante, viene eseguito subito il tampone e adottate tutte le precauzioni. Siamo stati tra i primi ad aver studiato per tutti i nostri pazienti un percorso protetto, grazie anche alla presenza di 2 sale di emodinamica, che consente di avere sempre una sala pulita e una dedicata ai casi sospetti.  Stiamo purtroppo riscontrando,  che molte persone non si recano in ospedale anche in presenza di gravi sintomi di infarto, rimanendo dunque a casa senza le cure e l’assistenza adeguata. È una patologia in cui esito è tempo dipendente, la tempestività è fondamentale; eventuali sintomi non devono essere sottovalutati perché più si attende, più si crea danno cardiaco irreversibile, con una conseguente mortalità elevata.

Siamo in condizione di assicurare ai cittadini il percorso di trattamento più diretto e sicuro ed è fondamentale che i cittadini riacquistino fiducia nei nostri percorsi di cura e si rivolgano all’ospedale senza alcun timore,  non si può morire per paura” .

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