Quarantena fiduciaria l’Unità di Crisi dà ragione ai Sindaci: è l’Asl a doverla comunicare

L’unità di Crisi regionale ha di fatto dato ragione ai Sindaci e alla Provincia di Vercelli, in contrasto con quanto affermato dall’asl di Vercelli, sulla questione della decisione e della comunicazione della quarantena fiduciaria anche delle persone più a stretto contatto con chi è positivo al coronavirus.

È quindi confermato che sia compito dell’Asl individuare le misure di profilassi e prevenzione per fermare il contagio, e fare le comunicazioni ai comuni.
Il procedimento che verrà ora adottato e che verrà comunicato a tutte le amministrazioni locali, prevede che, una volta individuato il paziente positivo, la Protezione civile comunichi il nominativo al sindaco del centro di residenza; il primo cittadino, dopo aver consultato l’Anagrafe, invierà all’Asl i nomi di eventuali conviventi; l’Asl prepara il provvedimento di messa in quarantena, che verrà notificato anche al Comune.

La questione era stata sollevata qualche giorno fa dall’onorevole Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia, e poi rilanciata, confermando che il compito spettava all’Asl, anche dal presidente della Provincia Eraldo Botta. Tiramani lamentavo inoltre un ritardo nella comunicazione di messa in quarantena da parte dell’Asl, cosa che “avrebbe dovuto essere stata risolta subito per non vanificare gli sforzi di questi giorni nella lotta al coronavirus”.

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