Sono quaranta le donne e bambini che Olmo sta portando a Vercelli dall’Ucraina

Un po’ di sollievo per questa povera gente dopo questi giorni di vero incubo

Ci sono quaranta persone sul pullman di Carlo Olmo che sta tornando dal confine tra l’Ungheria e l’Ucraina, dopo essere partito questa notte dalla cittadina ungherese di Zahony. Tutte donne con 18 bambini, un bebè di due mesi, e una mamma incinta di due figli che partorirà a luglio. E c’è anche un cane, un husky che si chiama Nima.

Il primo a sinistra è il ristoratore di Greggio Lucio Ferrero

Oltre ale quaranta persone in fuga dall’Ucraina sconvolta dalla guerra, sul pullman, oltre a Olmo ci sono i volontari che lo hanno aiutato in questa missione straordinaria: la sua compagna Angela Oliviero, Serena Rubini, Antonella Rossi di Santhià, Emanuele Nepentini e il titolare del Modo Hotel Tonino Olivieri che ha ricolmato di giochi e brioches tutti i bambini che si trovano sul pullman.

Tonino Olivieri con due giovani ucraini

Adesso il convoglio è appena ripartito da Nagykanisza in Ungheria e, secondo le previsioni, dovrebbe arrivare a Vercelli intorno alle 19-20 di stasera. E’ immediatamente previsto un triage della Croce blu per la questione Covid. Tutti i passaporti e i certificati di nascita sono stati trasmessi alle autorità competenti. Dice Olmo: “Dietro a ciascuna di queste donne e di questi bambini c’è una storia drammatica di questi ultimi giorni semplicemente sconvolgente. A bordo c’è ad esempio una donna di sessant’anni, che è rimasta una settimana in cantina sotto le bombe e sembra che abbia novant’anni”.

Tra i tanti che hanno ringraziato Olmo e la sua comitiva e che gli hanno dato una mano a scaricare la quantità impressionante di aiuti (140 quintali) portati dal convoglio vercellese – erano sui due pullman e su un furgone – in Ucraina per coloro che rimangono là, il sindaco di Zahony.

Il cane “Nima”

Ora Olmo aspetta di sapere con quanti profughi è ripartito l’altro pullman che si era aggregato al suo: quello di Roma, che porterà donne e bambini ucraini ad Imperia.

Olmo con il sindaco di Zahony

Un ruolo fondamentale in questa missione umanitaria è stato svolto dal ristoratore di Greggio Lucio Ferrero, che ha preceduto il convoglio umanitario viaggiando con il furgone dove c’erano gli aiuti (medicinali, cibo, acqua, vestiti, etc.) curando nei dettagli anche burocratici la delicatissima operazione.

 

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