La sosta nelle zone blu di Vercelli passa da 1 a 1,30 euro all’ora

Aumenta di trenta centesimi all’ora la sosta nelle zone blu di Vercelli. Lo ha comunicato il sindaco Andrea Corsaro nel suo tradizionale appuntamento on line “Il Punto sul Comune” sul sito dell’amministrazione comunale.

Ha detto Corsaro, accennando al bilancio in fase di elaborazione: “Tutti i servizi individuali ala persona non vengono aumentati, tutte le tasse rimangono inalterate in considerazione del periodo che dev’essere di tutela delle attività imprenditoriali e dei cittadini. Viene esclusivamente fatta una modifica con riferimento a quelli che sono i parcheggi in zona blu della città, dove la tariffa viene adeguata a quelli che sono gli standard regionali, che erano al di sotto di quelli delle altre città, e ci sarà quindi questo passaggio a 1,30 euro all’ora”.

Ha proseguito il sindaco: “Nel frattempo stiamo studiando le possibilità di abbonamento che già ci sono e che vogliamo migliorare per i commercianti e per chi ha la necessità di un’ulteriore permanenza oraria”.

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5 Commenti

  1. Un minimo ed unico adeguamento .. pareva il minimo del minimo, da aspettarsi .. arriva al momento giusto per aiutare il popolo a ridar valore ai centesimi .. quelli che molti ormai rifiutavano .. un pragmatico commerciante del centro, con le monetine di rame, faceva già qualche tempo fa dei rotolini quasi perfetti .. come quelli della banca .. per tenerli assieme usava lo scotch (ma è “aumentato” pure quello .. ) …

  2. Tutto aumenta smisuratamente,”giusto”che aumentino le soste blu.
    Peccato che invece di aumentare i posti auto “gialli”nella ZTL ,li abbia ridotti ( via Gioberti sotto torre civica ) e non ne assegni altri,come richiesto svariate volte,per compensare e assecondare i Suoi cittadini residenti dal grande disagio nel cercare un posto auto in centro storico ( ZTL).
    Se questa Amministrazione è alla ricerca di denaro per le loro casse,allora cominci a pensare di trovarli facendo girare pattuglie della locale a sanzionare chi non raccoglie le cacche dei cani,chi,di notte rompe i c…… a chi vuole dormire,chi parcheggia nelle zone blu senza pagare ( esempio fronte cartoleria Motta )chi non rispetta le regole del saper vivere (bar e ristorantino nottutno in centro ),eccc,eccc,eccc.
    Attuando queste semplici richieste,la città ringrazierebbe e l’aumento delle soste blu,passerebbe inosservato.
    Grazie.

  3. Vedo da fb che la notizia dei TRENTA CENTESIMI ha suscitato una valanga di commenti .. io pensavo che tutti si sarebbero espressi su altre notizie .. su argomenti apparentemente più spirituali .. invece .. ammenochè sia io a sbagliare completamente .. le strisce blù sono almeno piene di implicazioni filosofiche .. quanto altri temi .. e anche come “Le rose blù” di Vecchioni .. eccolo a Ravenna .. autocommosso ..
    Le rose blu, Roberto Vecchioni (Live Ravenna 27-08-2011)
    https://www.youtube.com/watch?v=YNZWFFbuqOs

  4. .. tutta colpa della guerra … o la rendi accettabile se non gioiosa, comprese le inevitabili e più sordide trame, o non si può far a meno di aver paura e tacere ? .. ?
    https://www.youtube.com/watch?v=lJeSKs2LGGI
    da wikipedia trama-riassuntiva:
    L’opera da tre soldi
    Riassunto
    Lo spettacolo alterna momenti di prosa a momenti musicali e cantati; nel lavoro di Gay/Pepusch la forma dei momenti musicali ricalca parodisticamente l’opera italiana, in quello di Brecht/Weill il cabaret e il jazz.
    L’opera è ambientata nella Londra vittoriana. Il protagonista, nell’opera di Brecht/Weill – così come in quella di Gay/Pepusch – è Macheath, noto criminale. Il numero di apertura, Morgenchoral des Peachum, cita la musica del compositore Johann Christoph Pepusch nell’originale di Gay.
    Macheath (Mackie Messer, o Mack the Knife) sposa Polly Peachum. Il padre di Polly, che controlla tutti i mendicanti di Londra, è sgradevolmente sorpreso dall’avvenimento e tenta di far arrestare e impiccare Macheath. I suoi maneggi sono però complicati dal fatto che il capo della polizia, Tiger Brown, è un amico di gioventù di Macheath. Alla fine Peachum riesce a farlo condannare all’impiccagione, ma poco prima dell’esecuzione, Brecht fa apparire un messaggero a cavallo da parte della “Regina” che grazia Macheath e gli conferisce il titolo di baronetto, nella parodia di un lieto fine.
    In molti punti l’opera si appella direttamente al pubblico, rompendo la “quarta parete” e ricercando un effetto che Brecht chiama di straniamento, contrapposto all’immedesimazione che al tempo di Brecht era lo standard dominante nella messinscena; per esempio vengono proiettate delle frasi sul fondale e i personaggi a volte portano in scena dei cartelli. L’opera pone rilevanti questioni politiche e sociali, con intento provocatorio, e punta a sfidare le nozioni di ciò che all’epoca erano considerati “teatro” e “decenza”.

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