PRO VERCELLI- ASCOLI. 2-0
Vercelli. Missione compiuta. Con orgoglio, voglia, carattere, e determinazione feroce, la Pro supera (2a 0) l’Ascoli di Serse Cosmi e lo scavalca in classifica, abbandonando l’ultima piazza: la salvezza è ancora lontana anni luce, ma, psicologicamente, tanta roba.
Il vituperatissimo Claudio Morra da Savigliano, gioca una gara semplicemente mostruosa: 96 minuti senza un attimo di sosta, avanti e indietro, come il pendolo di Foucault: non vede ancora la porta (una conclusione alta e stop), ma conquista palloni pesanti, gioca di sponda, fa veli, mette i gomiti e la testa, prende colpi, ne ridà. Insomma: in questo 2 a 0 c’è tanto di lui. Ma anche di parecchi suoi compagni: Vives, naturalmente su tutti, ma anche il neo entrato Alcibiade, attento e deciso, e così l’intera difesa. E che dire del secondo pendolo di Foucault, Germano, e di Castiglia, che torna al gol, e di Bifulco che chiude la gara con un rimpallo di fortuna, seguito da un tocco sotto da campione?
E poi c’è soprattutto lui, Gianluca Grassadonia, festeggiato dai suoi giocatori al punto che quasi ci rimette un labbro nell’entusiasmo seguito al primo gol. Diavolo di un Grassadonia: predica per tutta la settimana il per lui canonico 4-3-3 e, invece, a sorpresa, recupera Bergamelli, e si sistema con il 3-5-2.
L’Ascoli lancia la nuova coppia d’attacco Ganz-Monachello, due tipi tosti che avevano detto “no grazie” alla Pro in questo mercato di riparazione . Ebbene, in pratica non beccano palla perché il trio Brgamelli-Gozzi-Alcibiade, ben assecondato da Ghiglione e Mammarella, monta una guardia solidissima. Il primo tempo della Pro è impeccabile. Il gol arriva al 26’ quando il brasiliano Martinho perde una palla velenosa a centrocampo, Mammarella fila via come il Frecciarossa e traversa verso un gruppo laocoontico in area: il colossale difensore Addae si corica goffamente e Morra, sempre lui, vince un contrasto decisivo liberando il destro di Castiglia, che non dà scampo a Lanni.
Nella ripresa, l’Ascoli le prova davvero tutti e, appena dopo due minuti, su punizione di Buzzegoli, il difensore romeno Mogos schiaccia di testa in porta: sarebbe gol per tutti, ma Pigliacelli sventa con il primo miracolo nella sua ritrovata Pro. Prodezza inutile perché era fuorigioco, ma l’abbiamo raccontata lo stesso per rimarcare la paratissima, di buon auspicio per il prosieguo del campionato.
L’Ascoli tiene palla, ma riesce di nuovo ad impensierire Pigliacelli solo con una conclusione da molto lontano di Buzzegoli (65’). La Pro sembra stanca, ma stringe i denti. Vives arretra e costruisce una barriera invalicabile con i magnifici difensori di oggi: un suo salvataggio di tacco dopo una diagonale perfetta vale l’ovazione di tutto il “Piola”.
Si aspettano tutti l’arrembaggio finale, invece, al 92’, Bifulco, appena subentrato a Raicevic, parte in contropiede, capitalizza un tocco illuminato, indovinate un po’?, di Morra, approfitta di un rimpallo fortunato e, sull’uscita di Lanni, lo fredda con un colpo di vera classe.
Ed è proprio finita. Sotto, adesso, a recuperare gli altri punti. Con questo spirito si può.
IL TOP. Morra: non ci sono parole per celebrare la sua prestazione. Forse encomiabile è l’aggetto più acconcio.
IL FLOP. Stavolta il pubblico: non quello, commovente, che c’era. Ma quello che purtroppo non c’era e che avrebbe dovuto esserci.
EDM
(nella foto, due grandi protagonisti del match: Bifulco e Morra)