Vercelli – Enorme e preoccupante passo indietro della Pro, rispetto al bel secondo tempo di Pontedera: i bianchi hanno ceduto un punto in casa alla Pergolettese senza fare un solo tiro in porta nell’arco di tutta la gara: anzi, sono stati salvati da Moschin con una paratissima su Malcore all’8’ della ripresa e da un incredibile errore sotto porta dello stesso attaccante ospite che, tre minuti dopo, ha (fortunatamente per noi) calciato altissimo: anche in questa circostanza, Moschin era stato comunque assai bravo nel restare in piedi fino all’ultimo, ostruendo buona parte del bersaglio.
Che dire di questa deludentissima Pro? Il peggio possibile: nessuna idea, un’infinità di cross scagliati a casaccio in mezzo all’area (facile preda del portiere Ghidotti) poca determinazione. Dal marasma generale si sono salvati, oltre a Moschin, Rosso (ma nella ripresa) e, a tratti, Comi.
Della partita c’è pochissimo da raccontare: Gilardino ha dovuto purtroppo fare a meno di Cecconi – per la frattura del naso rimediata in allenamento -, ma ha deciso di non inserire subito Comi, rinunciando alla punta centrale. Per ulteriore sfortuna, verso la fine del match ha perso anche Masi, colpito fortuitamente alla testa e uscito dal match dopo aver tentato di rimanere in campo con il classico turbante.
Nel primo tempo, e c’è da allibire, la Pro ha avuto all’attivo solo un tiro cross, null’altro, mentre la Pergolettese è almeno andata al tiro pericolosamente con il solito Malcore. Nella ripresa, avvio incoraggiante, soprattutto grazie a Rosso, poi involuzione continua e preoccupante in vista del derby di sabato prossimo a Novara. Speriamo che sia sia trattato di un incidente di percorso, speriamolo francamente.
IL TOP: Moschin: se contro il Gozzano era stato uno degli artefici del rovescio interno, stavolta è stato l’eroe di giornata.
IL FLOP: Tutta la squadra e, stavolta, anche Gilardino che non ha saputo caricare i suoi a dovere. Non si possono lasciare cinque punti in casa nelle ultime due gare, contro avversarie non trascendentali, ma, soprattutto, non si può non giocare a calcio mai, ma proprio mai, come oggi.
EDM
