Il Piemonte verso la creazione di una Azienda regionale “Zero” per accentrare acquisti e gestione del 118

La Regione brucia le tappe verso la creazione della “Super azienda sanitaria” o Azienda Zero, che raggrupperà diverse strutture, a partire da quella dell’emergenza avanzata come il 118, comprese le centrali del numero unico 112 e servizi di elisoccorso, per occuparsi anche della programmazione degli acquisti.

Oggi in commissione il progetto di legge per la sua realizzazione, il 131, ha visto l’audizione dei soggetti interessati dalla nascita della nuova realtà sanitaria su base regionale.

L’assessore regionale Luigi Icardi ha definito l’Azienda Zero, di cui nella seduta pomeridiana della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, è iniziata la discussione “Uno strumento importante e indispensabile per il Piemonte per gestire nella maniera più efficace ed efficiente quanto programmato dall’Assessorato”.

La proposta di legge, presentata dal gruppo della Lega, è stata appunto illustrata dall’assessore Icardi.

“Il Sistema sanitario regionale – ha spiegato l’assessore – necessita di nuove forze e di un sistema operativo gestionale in grado di realizzare le strategie messe in atto dall’Assessorato, a cominciare dalla necessità di far sì che le Aziende comunichino con il medesimo software e dispongano di capitoli di spesa uniformi. È una strategia che va al di là dei limiti temporali di questa legislatura e che è destinata a produrre frutti importanti”.

L’Azienda Zero, ha sottolineato l’assessore, “si occuperà di gestire l’attività dei servizi d’emergenza e la programmazione degli acquisti per ottenere economie di scala, coordinerà la gestione dei magazzini, del Dirmei, del Dipartimento di medicina territoriale e lo sviluppo della telemedicina, il monitoraggio dei costi del Sistema sociosanitario regionale, curerà la formazione professionale, la gestione delle liste d’attesa e dei fondi europei”.

“Delegando a tutte queste funzioni – ha concluso l’assessore – alla Regione verrà restituita la possibilità di recuperare il pieno controllo dell’attività di programmazione”.

In commissione sono stati anche auditi i sindacati delle varie categorie, che hanno evidenziato alcuni punti da tenere in considerazione e hanno espresso, con sfumature diverse, la disponibilità a collaborare con l’Assessorato per dar vita al nuovo Piano sociosanitario regionale.

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, ha partecipato questa mattina alla riunione con Gennaro Diciotto, nel pomeriggio poi in una nota  in cui ha espresso una posizione “favorevole alla nascita di questa nuova azienda sanitaria, nell’ottica di una riorganizzazione che faccia dell’efficacia e dell’efficienza un indirizzo da perseguire per migliorare i servizi erogati”. Il Nursing Up poi, però, sottolineato la “perplessità e preoccupazione rispetto ai tempi e all’accelerazione che si vuole dare alla creazione della nuova struttura, la cui complessità imporrebbe invece qualche riflessione e confronto ulteriore.

Il Nursing UP, oggi, si è proposto, nell’ottica di migliorare e rendere adeguata la gestione del personale che verrà afferito alla nuova azienda, come interlocutore tecnico e professionale, per partecipare ad un tavolo specifico sulla creazione della nuova Azienda Zero”.

 

L’incontro tra la delegazione Nursing Up, con il segretario Claudio delli Carri, e il Presidente della Regione Alberto Cirio

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, ha poi incontrato, nel primo pomeriggio, il presidente della regione Alberto Cirio, per approfondire tutti gli aspetti da mettere a punto rispetto alla nuova Azienda Zero. Ha detto poi Delli Carri: “In primo luogo vorrei ricordare che oggi è una giornata davvero particolare, in cui si ricordano le vittime del Covid, tra le quali ci sono stati anche tanti, troppi, colleghi e loro cari. A tutte le famiglie che hanno dovuto subire questo dolore, al ricordo dei colleghi che non ci sono più, a questa lotta durissima che stiamo affrontando da un anno ma che siamo certi vinceremo, va il nostro pensiero e la nostra più calda partecipazione. Gli infermieri e i professionisti sanitari, come sempre ci sono stati con tutte le forze e mettendo anche in gioco la propria vita, sempre ci saranno, in prima linea al fianco di chi ha bisogno”. “Particolarmente significativo, poi – ha proseguito -, che oggi si parli proprio della nuova riorganizzazione della sanità piemontese, con questa nuova struttura di cui stiamo discutendo. La creazione della nuova Azienda Zero, questa sorte di “Super Asr”, come abbiamo già avuto modo di dire, ci vede favorevoli. È però necessario porre grande attenzione ad una serie di fattori e passaggi delicati, che vanno messi subito in chiaro. La troppa fretta ci preoccupa, trattandosi di fatto di una nuova azienda sanitaria i cui ambiti saranno ampi e complessi. Invitiamo la Regione a non voler anticipare i tempi e permetterci di approfondire tramite un tavolo tecnico dedicato una serie di argomenti peculiari. All’interno dell’impianto legislativo proposto, ad esempio, sarebbe descritto il fatto che moltissimi professionisti sanitari ed in particolare infermieri, che attualmente lavorano nei Dipartimenti Aziendali ed Interaziendali delle Strutture sanitarie, confluirebbero nella nuova Azienda. In dettaglio la parte rilevante in quota sarebbe quella del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Sanitaria Territoriale 118 composto indicativamente da 300 medici e 600 infermieri oltre al personale tecnico ed amministrativo nel quale parte del personale esercita anche nella Struttura Elisoccorso. A tali lavoratori ed in questa situazione riteniamo che sia prioritario dare risposte concrete, in linea con le norme, e tutelanti dal punto di vista lavorativo e del rispetto delle professioni sanitarie. Sarà fondamentale poter improntare un tavolo tecnico col fine di riverificare l’assetto organizzativo e procedurale che coinvolge gli infermieri ei professionisti sanitari che ne faranno parte. Ricordiamo sempre che oggi è proprio grazi a queste persone, infermieri e professionisti della sanità, che il 118 regionale è riconosciuto come una vera eccellenza della sanità piemontese. È imperativo concordare come verranno create le strutture di management, approfondendo e chiarendo le tutele ed i vincoli che si creerebbero per i professionisti infermieri all’interno di azienda Zero”.

Chiara Rivetti di Anaao Assomed ha sottolineato che l’Azienda Zero “prevede una forte deriva verticistica e aziendalistica che distanzia la gestione della Sanità dai fabbisogni del territorio, pur nella consapevolezza che serva uno strumento che coordini meglio le Asl e ne permetta un controllo diretto e il coordinamento. Sarebbe forse più utile ottimizzare e implementare, anche a livello di personale, l’Assessorato, piuttosto che creare un possibile doppione”. Sebastiano Cavalli di Cimo Piemonte ha ammonito che “in riferimento all’attuazione dei piani di acquisto di beni e servizi potrebbero verificarsi conflitti con Scr, qualora non vengano definite con esattezza le competenze di entrambe, senza contare che le molteplici competenze dell’Azienda Zero ridurrebbero significativamente il raggio d’azione delle singole Asl”. Rosella Zerbi e Germano Giordano dell’Ordine dei medici rispettivamente di Torino e di Vercelli hanno ricordato come “già in passato riorganizzazioni ripetute o troppo ravvicinate, come gli accorpamenti delle Asl torinesi, non siano state sempre efficaci”. Roberto Turra di Fimp Piemonte ha sottolineato la necessità di definire con esattezza “dove l’Azienda Zero si collocherà nell’attuale catena di comando e come si coordinerà con il territorio”. Danila Botta e Francesco Lo Grasso, intervenuti a nome di Cgil, Cisl e Uil, hanno denunciato “la mancanza di una visione generale che permetta di comprendere quale sarà il punto d’arrivo della riorganizzazione e del potenziamento del Sistema sociosanitario piemontese” esprimendo perplessità “sull’intenzione di predisporre la mobilità del personale delle Asl presso l’Azienda Zero”. Elio Garibaldi di Fedirets ha sottolineato la necessità di individuare in modo preciso quali saranno le “ulteriori funzioni a valenza sovrazonale di supporto al Sistema sanitario regionale” previste per l’Azienda Zero. Ivana Garione di Fimmg – infine – ha evidenziato la necessità di preocedere in fretta una riorganizzazione del Servizio sociosanitario regionale dal momento che la pandemia ha evidenziato tutte le carenze della medicina territoriale”.

 

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