Pericolo per le infiltrazioni: chiude oggi alle 18, e forse per sempre, il ponte di corso Avogadro sulla ferrovia Vercelli-Casale

Da oggi alle 18 chiude a tempo indeterminato, quindi per ora non è dato conoscere la data di un eventuale riapertura, il nuovo cavalcaferrovia di corso Avogadro, nel tratto tra via Trino e via Zambeccari, in pratica davanti al Modo Hotel. La chiusura, come hanno spiegato proprio oggi pomeriggio in una conferenza stampa volante il sindaco Andrea Corsaro, il vice sidnaco Massimo Simion e l’assessore Emanuele Pozzolo, è dovuta ad una serie di infiltrazioni d’acqua che sono state rilevate e che creano grande preoccupazione.

Per evitare, dunque, situazioni di pericolo, il Comune ha deciso di chiudere immediatamente il ponte. Il problema è stato notato durante la campagna di monitoraggio dello stato di conservazione di tali opere e l’esito delle analisi ha portato alla drastica decisione.

Si legge in una nota ufficiale: “L’Amministrazione Comunale  a seguito della comunicazione del tecnico incaricato per l’ispezione e per la valutazione delle condizioni del viadotto e a seguito dell’esecuzione di una campagna di monitoraggio dello stato di conservazione del cavalcavia di Corso Avogadro, che sovrappassa la linea ferroviaria Vercelli-Casale Monferrato e le vie Testi e Tavallini, per motivi precauzionali e considerate anche le condizioni climatiche, ha stabilito di procedere alla chiusura al transito dei seguenti tratti di viabilità: Corso Avogadro nel tratto compreso tra Via Trino e Via Zambeccari; Via Testi nel tratto in corrispondenza dell’impalcato; Via Chiais nel tratto intersecante l’impalcato”.

Nell’immediato l’impatto di tale chiusura sulla viabilità sarà importante, ed è altrettanto importante che i vercellesi sappiano che è necessario programmare percorsi alternativi.

L’altro problema è che per ora non è prevedibile capire quando e se potranno essere svolti i lavori per rimettere in sesto la struttura, anche perché una sua eventuale risistemazione è ovviamente correlata al futuro ancora incerto del collegamento ferroviario sottostante ossia la Vercelli-Casale.

Nell’incontro di oggi, appunto sotto la struttura, Corsaro ha parlato degli “ammaloramenti” continui del cavalcaferrovia che hanno reso indispensabile la drastica decisione odierna. Il sindaco ha detto di avere cercato in tutti i modi di evitarla, assumendo via via provvedimenti per alleggerirne il carico del traffico, ma tutto ciò non è bastato. Corsaro ha messo in evidenza l’abissale differenza con il cosiddetto “vecchio cavalcaferrovia” progettato dall’ingegner Tournon (al quale lui ha poi dedicato), quello che porta sulla strada per Biella, al Belvedere, trelizzato negli Anno Trenta e tuttora solido. “Un ponte – ha detto – il sindaco dovrebbe almeno durare un secolo”. Invece quello che viene chiuso in questi minuti non è ritenuto in gradi di continuare il suo servizio nemmeno dopo 40 anni, visto che fu aperto al traffico nei primi mesi del 1981.

Corsaro si è poi scusato in anticipo con la cittadinanza per gli ovvi disagi che questa decisione dell’amministrazione comporterà, assicurando che ufficio tecnico e Comando vigili urbani faranno di tutto per mitigarli: “Del resto – ha osservato – l’incolumità dei cittadini dev’essere il primo pensiero di noi amministratori”.

E adesso che cosa succederà? Gran parte della risposta è legata alla scelta definitiva che Rfi (Rete ferroviaria italiana) non ha ancora preso sulla linea Vercelli-Casale, proprio quella che per cui il “nuovo”  cavalcaferrovia fu costruito al fine di ovviare alle attese lunghissime delle vetture in coda ai passaggi a livello di corso Prestinari e di via Trino. Per un intervento di consolidamento radicale del ponte, che ora viene chiuso, come ha ricordato il vice sindaco Massimo Simion, il Comune si era già mosso chiedendo al governo un finanziamento di 5 milioni di euro (che potrebbero poi essere portanti anche a 6, 7, 8).
Ma qualora Rfi decidesse di annullare la ferrovia Vercelli-Casale, il restyling del cavalcaferrovia diventerebbe inutile perché sarebbe assai più economico realizzare una serie di attraversamenti stradali sull’ex ferrovia, tra l’altro risistemandola adeguatamente (ricordiamo tutti la proposta di una pista per il jogging abbinata ad una ciclabile).

Ci vorranno settimane, mesi, forse anni, prima di una decisione definitiva: resta il fatto che da oggi lunedì 7 dicembre, dopo 39 anni e dieci mesi, Vercelli non potrà più contare su una infrastruttura che era già nata tra le polemica e che chiude in modo pessimo il suo servizio.

 

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2 Commenti

  1. Un altro piccolo disastro. Basterà l’inciso del Sindaco e la parola dei “tecnici” … o presto arriveranno gli strali infuocati della sinistra insoddisfatta? Sarà trovata la causa .. e additata come mala-gestione dell’ultimo anno?

  2. Esprimo, in merito al cavalcaferrovia di Corso Avogadro, il mio modesto parere: penso che sarebbe meglio consolidarlo invece di abbatterlo, solo perché si deciderà di smantellare la ferrovia obsoleta per Casale Monferato. Mi pare che anche quello della stazione abbia avuto bisogno, nei tanti anni, dei necessari interventi di consolidamento. Ed anche questo, logicamente, è stato costruito per alleggerire il traffico obbligato in due sole direttrici, Via Trino e Via Torino, a causa allora della presenza di due passaggi a livello. Ebbene io credo che se a breve lo si abbattesse, come si prospetta, il traffico nelle due direttrici, ora ancora alleggerito ritornerebbe ancora come allora, ancora più caotico. Dunque meglio sarebbe, dopo logicamente un progetto tecnico ed economico di fattibilità, che si provveda al suo recupero strutturale, con una sua bella coibentazione totale e la realizzazione se necessaria di pozzetti per lo scolo immediato delle acque. Nello spazio che si otterrà se la ferrovia verrà smantellata, ma ne dubito, si dovrà solo intervenire per asfaltarlo e poter fare così anche due nuove piste ciclabili. Se poi si vuole agire per un grande intervento urbano di decine di milioni di euro, sarà tutta un’altra musica italiana. Sarebbe però ottimo, anche da subito, attuare interventi manutentivi di recupero in città, come ad esempio in Piazza Roma, che oggi è pietosa sia da vedere che da scorrere, e farne una rotonda di scorrimento a due corsie, livellandola e pulendola, togliendo anche tutti gli orpelli oggi presenti. Ringrazio per l’attenzione

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