Partenza emblematica del “piano di rigenerazione urbana” con Corsaro e Kipar nel ruolo di operai

Il sindaco Corsaro e l’architetto Kipar con i martelli pneumatici oggi in viale Garibaldi (foto Greppi)

“Con il piano di rigenerazione urbana, che prende il via oggi emblematicamente con i primi colpi di martello pneumatico sull’asfalto di viale Garibaldi, ci sarà nella vostra bella città, che diventerà ancora più bella, un nuovo respiro più verde ed ispirato alla natura”.  Lo ha detto l’archistar Andreas Kipar, prima di picconare (appunto a colpi di martello pneumatico), con il sindaco Andrea Corsaro (con tanto di casco e giubotto catarifrangente) una piccola superficie del selciato di viale Garibaldi. Presenti alla singolare inaugurazione del cantiere anche una consistente parte della giunta, esponenti del Consiglio comunale e l’architetto Liliana Patriarca.

A giorni partiranno i lavori veri e propri: tutti i seicento metri del passeggio per antonomasia dei vercellesi saranno distrutti e al posto dell’asfalto attuale a schiena d’asino (responsabile secondo il sindaco e secondo Kipar delle malattie alle radici agli olmi siberiani allagate dall’acqua piovana) ne verrà realizzato uno nuovo, assai più drenante. E poi saranno piantate numerose e diverse essenze erboree, accanto agli olmi che resteranno al loro posto fino a quando non sarà necessario sostituirli.

E, a proposito di alberi, nelle sette “asole” che sono state ricavate attorno alla nuova piazza Roma (tra l’altro in fase di completamento, assai prima del previsto), saranno messi a dimora 21 piante di melograno (tre per asola). Il sindaco ha parlato di uno straordinario effetto “telescopico” che si presenterà al visitatore il quale, una volta sceso dal treno alla stazione, volgerà lo sguardo verso il viale. Oltre alle nuove essenze arboree, sarà realizzata sulla corsia del viale che da piazza Roma va verso piazza Pajetta una pista ciclabile, fruibile nei due sensi di marcia, liberando così il viale dall’attuale ciclabile. In tal modo i pedoni avranno a disposizione uno spazio largo sette metri e mezzo libero dal rischio di incorrere in ciclisti indisciplinati e dunque pericolosi.

Ricordiamo che, nel piano di rigenerazione urbana redatto dall’architetto Kipar, sono previste isole verdi anche in piazza del Municipio e in piazzetta Alciati con la sparizione di quasi tutti i posti auto: Corsaro ha più volte ripetuto che i parcheggi, sia quelli di viale Garibaldi, eliminati dalla ciclabile, sia quelli delle piazze Municipio e Alciati sacrificati alla causa del verde, saranno recuperati nei paraggi.

Quella di oggi, in ogni caso, per l’architetto Kipar è una giornata che dev’essere considerata “storica” per la nostra città, “che diventerà molto più bella di prima”. Naturalmente, sia la trasformazione in verde di Vercelli sia l’anteprima di stamane – con la coreografia cantieristica messa in scena da sindaco e architetto – non avranno sicuramente il gradimento di tutti. In ogni caso, i vercellesi presenti stamane all’operazione “Rompiamolo!” sembravano incuriositi (quante domande a Kipar!) e tutto sommato a favore della rivoluzione verde. Faremo il punto nel prosieguo dell’operazione.

Edm

 

Nelle immagini di Renato Greppi altri momenti dell’operazione “Rompiamolo”

 

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2 Commenti

  1. In tempi in cui imperano
    gli eccessi e le bugie
    questo piccolo momento mediatico
    è più che accettabile, moderato!
    Sono convinto
    che i due protagonisti della “rivoluzione”
    nel proprio intimo “ci credono” davvero
    Vedremo, uscendo dalla stazione
    quando saran stati trapiantati,
    l’:ultima “chicca”; preannunciata oggi:
    l’effetto “telescopico” delle 7 aiuole
    con i 3 melograni ciascuna!
    . se ci accorgeremo che anche l i viaggiatori
    appena arrivati a Vercelli
    uscendo dalle Ferrovie
    scioccati dall’emozionante visione
    strappano il biglietto di ritorno
    per rimanere sempre qui con noi,
    lo scopo potrà dirsi raggiunto!
    (controllare che non siano ..
    ancora loro, K&C
    .. travestiti da turisti!).

  2. Ulteriore riflessione sull’evento mediatico:
    noto con soddisfazione
    che in nome di quel decoro
    che ancora sopravvive
    felicemente
    nel centro-destra
    (eletti ed elettori)
    la Patriarca s’è ben guardata
    dallo scender in pedana
    con giubbotto antiproiettile
    e martellone di ferro
    (alla-Pistoletto)
    che oltretutto le sarebbero stati
    malissimo
    Se la cerimonia fosse stata del PD
    ci sarebbe toccato di veder
    la scena: protagonista
    una gemella della Schlein
    È andata bene!

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