Giovanni Perini va ai domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame accogliendo il ricorso della procura di Vercelli contro la decisione del Gip Fabrizio Felice che il 7 dicembre dello scorso anno aveva emesso un’ordinanza in base alla quale doveva essere scarcerato per mancanza di indizi forti e sicuri sulla sua colpevolezza. Il pensionato di settant’anni e buon conoscente di Antonello Bessi, è l’uomo che è accusato di aver ucciso a coltellate il ciclista di via Walter Manzone.
Niente carcere però, nella misura stabilita dai giudici di Torino, ma arresti domiciliari per il pensionato, che era tornato in libertà a metà dicembre. Perini resta comunque ancora libero, perché gli arresti domiciliari scatteranno quando il provvedimento diventerà definitivo e i legali dell’uomo, gli avvocati Maria Grazia Ennas e Francesca Orrù, stanno già preparando il ricorso in Cassazione.
Secondo l’accusa, contro l’anziano c’è più di un filmato che lo ritrae in via Walter Manzone il giorno del delitto, ma anche una somma non piccola in denaro che gli è stata trovata in casa: 5 mila euro, troppi per un pensionato con la minima. Ed ancora una prima confessione, poi ritrattata, e le testimonianze del figlio e di un vicino di casa. Sarebbero queste le prove della sua colpevolezza che la procura ha sottoposto al Tribunale del Riesame.





