Nigeriano senza funerale, il sindaco Rosetta querela il consigliere Molinari

Il sindaco di San Germano Michela Rosetta ha querelato per diffamazione il consigliere regionale Gabriele Molinari.

Lo ha fatto dopo  perchè a suo dire sarebbe stata offesa sul web nei commenti sul caso di  Ifeany Amaefula, 33 anni, nigeriano, morto gettandosi da un treno il 25 ottobre scorso e da tre mesi in attesa di sepoltura in obitorio a Vercelli.

Il sindaco Michela Rosetta ha reso nota la sua decisione relativa alla querela, oggi, in una conferenza stampa, assieme ai vertici della Lega locale, nella quale la stessa Rosetta ha detto di aver deciso di prendere provvedimenti anche contro altre 8 persone oltre a Molinari: sono quelle che sul web avrebbero pubblicato commenti pesanti per il mancato funerale.

Come detto, è stato querelato il consigliere regionale dem Gabriele Molinari che aveva sollevato il caso politico sulla questione, denunciando l’inerzia e la mancanza dei fondi che servivano alla sepoltura e lanciando una petizione per provvedervi. “L’ho querelato perché ha fomentato l’odio nei miei confronti – ha detto il sindaco di San Germano Vercellese -. Ho ricevuto molti insulti. Ma sono un pubblico ufficiale. Non mi hanno solo diffamato ma hanno anche messo in pericolo la mia vita e quella dei miei concittadini. Se avesse voluto, come consigliere regionale poteva venire a vedere che cosa stava succedendo in Comune’’.

“Su tutti gli atti – ha aggiunto poi Rosetta -, compreso il verbale della polizia giudiziaria, è indicato che la morte del nigeriano è avvenuta nel territorio di Olcenengo.  Sarebbe stato un abuso di potere se avessi dato il via libera alle spese per il funerale e al certificato di morte. Il decesso è avvenuta ad Olcenengo e la residenza del 33enne era a Bergamo: è tutto indicato negli atti, non posso sicuramente modificare un verbale di polizia giudiziaria”.

Il consigliere regionale Gabriele Molinari contattato per una replica ha risposto: “non ho nulla da commentare”. 

Le questioni legali sul caso, però, non finiscono qua, perché è stato anche depositato un esposto anonimo in Procura.

Il fascicolo aperto è contro ignoti. 

Intanto il corpo del 33enne resta in obitorio a Vercelli per la mancanza del certificato di morte. Il Comune di Bergamo che aveva assicurato al sindaco di Vercelli, Maura Forte, che si sarebbe fatto carico del funerale, non può procedere senza certificato di morte. Però per ora, come detto, nè il Comune di Olcenengo nè quello di San Germano, che sono attigui e consequenziali sul percorso del treno da cui si gettò il giovane, lo hanno prodotto. Il punto è, infatti, sul territorio di quale comune sia morto il 33enne. Sarà la Procura a stabilire quale sia stato l’esatto punto del decesso.

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