E’ nata questa mattina in Comune a Vercelli la “Fondazione Giovan Battista Viotti”

L’intervento dell’assessore regionale Vittoria Poggio questa mattina in Comune (foto Greppi)

Prima del 1992, quando si costituì la Camerata Ducale, iniziando la sua grande opera di riscoperta del musicista di Fontanetto Po, non c’erano molte informazioni musicali su Giovan Battista Viotti. Certo, autori come Remo Giazzotto avevano gia dato alle stampe biografie anche monumentali (per i tipi della Curci di Milano, visto che il fondatore, Alberto Curci, era un eccellente violinista) e quel mago del professor Joseph Robbone gli aveva intitolato il suo magnifico Concorso internazionale di musica, che oggi ha toccato il traguardo della 72a edizione. Ma uno studio approfondito sulla musica di Viotti – in grado ad esempio di enumerare con precisione i suoi Concerti per violino e orchestra, che non sono ventinove, come si era sempre pensato, ma trentadue – non esisteva.

L’intervento di Guido Rimonda

Fu un bambino undicenne, Guido Rimoda, che portato dal padre a visitare le memorie che Fontanetto Po ancora custodiva del suo figlio più illustre, decise, per una vocazione, per una predestinazione, che Giovan Battista Viotti sarebbe diventato una delle ragioni della sua vita. La nascita della Ducale – che egli fondò con la moglie Cristina Canziani e con Gianluigi Marianini,   primo presidente onorario, il quale suggerì il nome dell’Associazione mutuandolo dalla Cappella Ducale di Torino dei Savoia – fu l’atto d’amore decisivo verso il violinista che tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento aveva incantato le principali corti europee.

Schiuso lo scrigno, e indossati i panni dello speleologo-musicologo, Rimonda ha abbinato per sempre una brillante carriera concertistica a quella di ricercatore, andando in giro per l’Europa a scoprire tesori come la stupenda “Meditazione in Preghiera” (dedicata da Viotti alla cara amica e grandissima pianista francese Hélène de Montgeroult) e la rilevazione che la musica dell’inno nazionale francese “La Marsigliese” non è altro che un “Tema e Variazioni”  per violino e orchestra composto da Viotti nel 1781, ben undici anni prima che Claude Joseph Rouget de Lisle lo lanciasse come “Canto di guerra per l’Armata del Reno”.

La Sala del Consiglio comunale questa mattina

La Camerata Ducale si è dunque formata trent’anni fa e dalla fine del 1997-inizio del ‘98, grazie all’allora assessore alla Cultura del Comune Gianni Mentigazzi ha incominciato a svolgere un’attività concertistica fissa nella nostra città, attività che si è via via perfezionata e istituzionalizzata, conquistando un pubblico sempre più vasto anche grazie al successore di Mentigazzi, Pier Giorgio Fossale. Poi hanno tenuto validamente la fiaccola la sindaca Maura Forte (con l’assessore Daniela Mortara) e l’attuale assessore agli Eventi culturali Gianna Baucero.

Anno dopo anno al Festival si sono aggiunte innumerevoli altre iniziative, dal Ducale.LAb ai Green Ties, dal Viotti Day&Night ai Viotti Tea, dalla costituzione della Camerata Ducale Junior all’apertura di una sede in pieno centro, il Viotti Club.

Gianluigi Marianini, primo presidente onorario della Camerata Ducale

Ormai a tutti gli effetti Orchestra vercellese “honoris causa”, la Ducale, con il Comune e la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli hanno varato questa mattina un’iniziativa molto importante per gli sviluppi che avrà di qui a breve e che potranno riflettersi in tutto il Paese: la costituzione della Fondazione Viotti. Era affollata l’aula del Consiglio comunale di rappresentanti associazioni culturali e musicali, dell’Università, dei quattro Musei Vercellesi, dei rappresentanti dei Club di Servizio. Significativa la presenza anche di Mentigazzi e Fossale, il primo come presidente del Museo Leone, il secondo della Atl Vercelli-Valsesia-Biella. Importante anche la partecipazione del sindaco di Fontanetto Po, Riccardo Vallino.

Giovan Battista Viotti

Il Comune era rappresentato dal sindaco Andrea Corsaro, con l’assessore agli Eventi Culturali Gianna Baucero (e altri colleghi di giunta e consiglieri comunali); per la Fondazione Carisver c’era il presidente Aldo Casalini e per la Ducale sia Guido Rimonda (neo presidente della Fondazione Viuotti) sia Cristina Canziani, direttore artistico della Ducale. E a sancire la nascita della Fondazione Viotti, anche  l’illustre presenza Vittoria Poggio, assessore ala Cultura della Regione. La rappresentante della giunta Cirio non si è limitata ad un discorsetto di circostanza: come il suo presidente aveva fatto ad Asigliano, nel novembre dello scorso anno per la consegna della cittadinanza onoraria ad Angelo Gilardino, si è dimostrata preparatissima sul tema-Viotti, a partire dall’istituzione del Concorso, a cura della Società del Quartetto di Robbone, fino a tutto ciò che riguardava la Ducale di Rimonfda e Canziani.

L’hanno assecondata assai bene anche Corsaro e Casalini. Il primo ha detto che “l’istituzione della Fondazione Viotti accresce e arricchisce la nostra città, dando ulteriore importanza alle attività culturali e mostrando come Vercelli sia sempre più Città d’Arte e Cultura”. Ha aggiunto il sindaco: “La Fondazione sarà motore e volano rivolto alla diffusione del grande violinista, permettendo agli studiosi del compositore piemontese di approfondirne la vita e le opere e permetterà di portare a maggiore notorietà la figura dell’illustre artista, innovatore formidabile”.

Aldo Casalini ha osservato che “è facile e significativo ritrovare negli obiettivi della neonata Fondazione Viotti tutta la visione d’intervento che la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli da sempre persegue con impegno. Stiamo parlando di valorizzazione del territorio, innanzitutto, in questo caso riscoprendo e portando ai massimi livelli di notorietà la figura di Giovan Battista Viotti”.

E’ quindi toccato a Guido Rimonda – e a chi se non a lui – riassumere perché, al di là della grandezza di violinista, Viotti sia stato un innovatore: sia per l’invenzione dell’arco moderno, sia per aver migliorato, appunto con il suo nuovo arco, la tecnica di composizione, allungando le frasi”.

Guido Rimonda con la figlia Giulia, affermata concertista

Poi, collegati via video, sono intervenute tre personalità in ambito musicale di assoluta rilevanza. Laura Moro, direttore editoriale della Curci ha detto che la sua editrice si metterà a disposizione della Fondazione Viotti per stampare la musica di Viotti, consentendo finalmente agli studenti dei Conservatori di poterla eseguire anche perché, oltre alla versione originale per violino e orchestra, saranno anche realizzate quelle per violino e pianoforte. E quello di pubblicare tutta la produzione viottiana è uno degli scopi primari della mneonata Fondazione.

L’intervento via video di Laura Moro, delle Edizioni Curci

Oltre a collaborare strettamente con la Curci, la Fondazione Viotti, si legherà ulteriormente ad un rapporto già consolidato con il Cidim, il Comitato nazionale italiano di musica. Il secondo intervento in video è stato quello del vice presidente, Francescantonio Pollice, valente pianista, che ha ricordato la collaborazione stretta instaurata ormai da tempo con la Ducale che, con il Cidim, organizzò il famoso concerto di Stoccolma in cui l’Orchestra di Guido Rimonda suonò per il Presidente Mattarella, in visita ufficiale in Svezia.

Infine, ha parlato, sempre via video, Alessandra Barabaschi, storica dell’arte, una delle maggiore studiose della vita di Antonio Stradivari. Alessandra Barabaschi ha ricordato, per ragioni anagrafiche, Viotti e Stradivari non si conobbero mai, nondimeno fu Viotti il primo grande violinista a suonare con continuità i violini Stradivari facendoli conoscere a tutti i suoi colleghi e dunque valorizzandoli come nessun altro era mai riuscito a fare.

Oltre a fare pubblicare tutta la produzione musicale di Viotti,  mettendola a disposizione finalmente di concertisti, doventi, direttori d’orchestra, allievi di Conservatorio e musicologi, e ad andare alla ricerca di partner internazionali per dare sempre più notorietà alla figura del compositore fontanettese, la Fondazione si occuperà anche di preparare le degne ricorrenze del Duecentesimo anniversario della scomparsa di Viotti che avverrà nel 2024.

Per concludere, la Fondazione Viotti, cher ha come logo la firma del compositore, sarà costituita dai soci, che si affiancheranno ai fondatori, da un Comitato d’onore e da un Comitato scientifico, entrambi in corso di formazione.

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