Aveva tentato di entrare in sala giochi con il green pass di un conoscente, viste che lui ancora non lo aveva, scoperto dal gestore del locale che ha chiamato la polizia, il giovane è stato denunciato e multato.
L’episodio è accaduto ieri, 28 settembre, in città. Agenti della Squadra Volante della Questura di Vercelli sono arrivati in una nota sala giochi dopo aver ricevuto la segnalazione di un soggetto che all’atto dell’ingresso aveva esibito un green pass appartenente ad un’altra persona. Il dipendente del locale controllando il pass aveva avuto subito forti dubbi sull’autenticità del certificato, e ha quindi chiesto l’intervento della Polizia di Stato.
Il giovane, infatti, prima aveva mostrato sul proprio cellulare un green pass, ma subito dopo ne aveva mostrato un altro riportante dati diversi dal primo. Il certificato di cui era in possesso il giovane, inoltre, riportava una data di nascita che pareva non coincidere con l’età effettivamente dimostrata da lui stesso. Il personale del locale ha quindi chiesto spiegazioni in merito ed un documento di riconoscimento per verificare l’esattezza dei dati. Il giovane però, dopo diversi tentativi di fornire una giustificazione, si rifiutava di mostrare un documento rendendo necessario l’intervento dei poliziotti.
I poliziotti, giunti sul posto, hanno intercettato il giovane che risultava sprovvisto di documenti. Accompagnato in Questura, lo stesso ha ammesso di aver esibito il green pass di un suo conoscente per entrare in sala giochi in quanto sprovvisto della certificazione verde obbligatoria per accedere all’interno di esercizi commerciali, come richiesto dalla normativa in materia di contrasto alla diffusione del covid-19. Terminati gli accertamenti di rito, il giovane veniva è stato denunciato e sanzionato amministrativamente ai sensi dell’art. 4 D.L. n. 19/20.
L’attività svolta degli operatori della Questura si inserisce nel più ampio contesto dei controlli presso esercizi commerciali e sale da gioco o scommesse già in atto che ha interessato cinque sale gioco, per verificare il puntuale rispetto, da parte di titolari ed avventori, della normativa vigente in materia di Covid-19.
1) Mostra il green pass di un conoscente
2) per entrare in sala giochi
Molto correttamente, è stato: denunciato!
BENE! Prima di tutto perché non si mostrano documenti di altri (sia pur documenti-burletta .. ma questo non si può/deve dire, ORA .. mi rivolgo quindi ai posteri) .. MA SOPRATTUTTO perché NON SI DEVE ENTRARE MAI IN SALA GIOCHI, se non in casi particolari. Infine per dare una giusta soddisfazione al titolare dell’esercizio che si è adoperato in tutte le maniere per assicurare alla Giustizia quel malvivente pericoloso.
Ora, io temo che il malvivente incallito rimarrà a piede libero in attesa di giudizio. Io, invece, ritengo si dovrebbe agire subito .. anche in sintonia con i tempi che viviamo, tempi nei quali la Costituzione è sospesa con i più svariati pretesti. Il Giudice dovrebbe condannare il malvivente seduta stante, anzi senz neppure indire una riunione in Tribunale, potrebbe deciderlo a casa propria e fare una email .. il MALVIVENTE DOVRA’ STARSENE SINE DIE ai domiciliari presso una delle ville confiscate al rom dell’altro articolo di oggi, CON OBBLIGO alla coltivazione del terreno attiguo di proprietà esclusiva proprio dell’orora menzionato Rom. Nel rispetto dei diversi “sentire” gli sarebbe concesso di coltivar patate o anche cannabis. D’altra parte il Rom dovrebbe essere condannato a frequentare la sala giochi e a dormire li .. fino a completa dilapidazione del proprio patrimonio immobiliare, mobiliare e anche dei conti correnti ad esso intestati.
Nel caso il Rom dovesse cominciare subito a vincere .. peggio per lui: la pena non s’estingue. Quindi, un consiglio: metta giudizio!