Mortara: “Ecco perché il Partito comunista dei lavoratori voterà No”

Lorenzo Mortara alla conferenza stampa del Comitato del NO

 

Da Lorenzo Mortara, esponente del Partito Comunista dei Lavoratori, riceviamo e pubblichiamo:

L’articolo di TgVercelli sulla conferenza stampa dei promotori della campagna per il NO al referendum sul taglio dei parlamentari, rileva come i motivi del NO siano “anche diversi” a seconda della forze politiche che lo esprimono. Dopodiché vengono esposte sostanzialmente le ragioni del solo Bagnasco. Per Tgvercelli sono “quelle di rilievo”. Non contestiamo la libera scelta di Tgvercelli di selezionare le informazioni che più ritiene importanti, e saremmo anzi stupiti se ritenesse le nostre particolarmente meritevoli. Tuttavia non ci pare corretto farci passare da piccoli borghesi di sinistra tesi a far la guardia al parlamento borghese e alla sua democrazia per ricchi. Noi siamo contrari, come abbiamo spiegato, per ragioni affatto diverse e tutte di classe non interclassiste come la maggior parte dei sostenitori del NO.

Per noi non si tratta di difendere un parlamento e una democrazia che hanno saputo regalare ai milioni di salariati di questo paese, solo smantellamenti di scale mobili, leggi Fornero, Jobs act, sgravi fiscali per i miliardari, tagli alla sanità pubblica e chi più ne ha più ne metta. Democrazia e parlamento borghesi sono indifendibili. Si tratta di difendere all’interno del parlamento la possibilità per una massa enorme di salariati di avere almeno una rappresentanza. Il Sì renderà ancora più difficile un aspetto già ostacolato in tutti i modi dal maggioritario. Per questo la nostra propaganda del No va di pari passo con quella per il ritorno al proporzionale puro della Prima Repubblica, oltreché alla riduzione degli stipendi al livello di un operaio.

Tanto è radicalmente diversa la nostra posizione contraria dagli altri NO, che a sentire gli esponenti di altri partiti, in particolare il rappresentante di Art.1, il problema principale sembrerebbe essere rassicurare gli elettori che una eventuale vittoria del NO, non farebbe cadere il governo. Noi non solo pensiamo che invece il NO manderebbe a casa il governo giallo-rosso (sic!), ma che questo sarebbe la classica ciliegina sulla torta. Perché il cambiamento reale non passa dalla via elettorale, né dalla tenuta del parlamento e del suo governo, ma dalla forza della mobilitazione di massa. E un’eventuale rappresentanza ci serve proprio per dire questo ancora più forte.

Lorenzo Mortara
Pcl Vercelli

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