Matteo Bona, a soli 21 anni già solido narratore e poeta

 

Vercelli – “Quest’anima rifiorita / s’appresta a giocar / come bambini / con le dita”. E’ l’ultimo, stupendo  verso della poesia che chiude la parte poetica del libro “Il senso del nulla” del ventunenne astigiano Matteo Bona, presentato oggi alla libreria Mondadori dall’autore stesso (studente universitario a Vercelli), conversando con il giornalista Enrico De Maria.

Fresco reduce da un notevole terzo posto al concorso nazionale di poesia e prosa “Carla Boero” di Chivasso, Bona ha risposto alle domande di De Maria che gli ha chiesto soprattutto di presentare se stesso ai vercellesi: ne è uscito il ritratto di un giovane dalla straordinaria cultura e intelligenza, che sa narrare e poetare assai bene e che ha una miriade di interessi, se si pensi che suona il flauto (ha fatto parte della banda di Asti) e che dipinge assai bene, al punto che dal 22 al 29 giugno la sua città gli dedicherà una personale molto attesa.

Insomma, rispetto a tanti coetanei una perla rara che si sta a poco a poco imponendo nel “mestiere” di scrivere, acquisendo sempre più bravura e perizia grazie ad un acuto accorgimento personale: quello di autoscriversi una lettera. Oggi, ha spiegato lui stesso, scrivere una lettera su carta è quanto più desueto si possa immaginare nell’era di Internet e dei social, ma è un esercizio basilare, a suo avviso, per crescere intellettualmente e per conferirsi quella solidità morale che è alla  base del vero artista: poeta, scrittore o pittore che egli sia. 

Una conversazione che ha arricchito chi ha avuto il privilegio di assistervi.

Il libro presentato oggi e la silloge poetica “Oltre la poesia” si possono trovare da “Mondadori”.

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