Im merito ai ben noti fatti dell’altra notte in piazzetta Pugliese Levi e via Verdi, il presidente del Consiglio comunale Gian Carlo Locarni ha pubblicato queste osservazioni sulla sua pagina Facebook:
La “mala movida” a Vercelli, come in molte altre città italiane è un mal costume che sfocia in comportamenti illeciti, i quali dovranno giocoforza prevedere una forte repressione; ma dovrà essere accompagnata da un percorso educativo non solo verso i ragazzi, rei di tali comportamenti, ma anche verso i genitori o di chi ne esercita la responsabilità genitoriale. Percorso non privo di molte difficoltà ma che dev’essere affrontato, nel rispetto di tutti e per rispetto di chi si trova, suo malgrado, vittima di tali comportamenti negativi.
Sindaco e Prefetto nonché tutte le forze dell’ordine stanno affrontando il problema, quest’ultimo dovrà vedere ulteriori step di miglioramento. Vercelli non merita tutto ciò e tantomeno quei cittadini, sottolineerei la quasi totalità, che del rispetto altrui fanno un’ordinaria quotidianità.
Quella di Locarni è la voce, solo una voce, sia pur molto qualificata, del Buon Senso. Tale modo di sentire è quasi ovunque, assolutamente minoritario; oggi prevale la violenza o, in alternativa, il simmetrico lassismo (nel caso specifico l’interprete del ruolo è reversibile) .. forme opposte e complementari, indispensabili l’una all’altra. Parlare del ruolo dei genitori significa far riferimento alla società nel proprio insieme, ma, date le circostanze, cautelativamente, forse ci si riferiva alla sola azione micro-civico-educativa e repressiva. Per il problema più ampio Locarni ha senz’altro inteso lasciar spazio a sociologi, psicologi e filosofi… oltre che ai politici nostrani (a volte ritenuti meritevoli di rispetto e inchini) che, privi di una qualsiasi idea propria, cavalcano il vento montante della retorica prevalente sperano gliene resti qualcosa in mano.