Lo straordinario filantropo Cavalier Carlo Olmo è il Vercellese dell’Anno

Sarà il Lupo Bianco Carlo Olmo, il celebre e straordinario filantropo premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il titolo di Cavaliere al Merito, il vercellese dell’anno 2020. Lo ha reso noto oggi la Famija Varsleisa, con una nota del presidente Pier Luigi Bruni, nella quale si spiega che la premiazione avverrà in una data che non è stata ancora stabilita me che verrà definita appena possibile.

Il Lupo Bianco, Cavaliere al Merito della Repubblica, Carlo Olmo

Il prestigioso riconoscimento per l’avvocato Carlo Olmo, che già a settembre aveva ricevuto il Bicciolano d’Oro, arriva dopo un anno difficilissimo nel quale le sue gesta, con le quali a donato centinaia di migliaia di euro (tra opere, strumenti, supporto a iniziative e sue iniziative proprie) salvando materialmente migliaia di vite durante la pandemia e supportando centinaia e centinaia di persone in difficoltà con beni di prima necessità e aiuti di ogni genere, hanno travalicato i confini della nostra provincia divenendo note in tutta la nazione. Gesta filantropiche che quest’anno si sono concretizzate nella dolorosa emergenza pandemica, ma che hanno radici lontane, sono iniziate negli anni scorsi in tutto il mondo a favore degli “ultimi”, dei più deboli e dei bambini, con la costruzione in luoghi lontani e nazioni in cui le condizioni di vita sono difficilissime, a sue spese, di ospedali, asili, biblioteche e centrali elettriche. Tanto che sull’incredibile vita di Olmo, sulle sue gesta e sul suo affascinante personaggio, è in procinto di realizzazione anche un film, del regista Tony Gangitano, con Sebastiano Somma che sarà il Lupo Bianco vercellese.

Questo ennesimo riconoscimento celebra un uomo che, di fatto, nell’anno più difficile della storia moderna della nostra terra, ha saputo portare un raggio di luce quando il buio della malattia e della pandemia pareva prendere il sopravvento. Le sue gesta, al di là dell’ingentissimo impegno economico che hanno comportato e che Olmo ha sostenuto di tasca propria in modo incredibilmente umile e straordinario, di fatto non hano eguali nella storia di Vercelli.

Nella lettera con cui la Famija Varsleisa ha annunciato il riconoscimento che quest’anno verrà a consegnato a Olmo, vi è anche una lunga e interessante motivazione che riportiamo qui di seguito.

Una bella immagine del maestro Carlo Olmo (foto Lella Beretta)

“Nato a Lecco il 27 settembre 1965, Carlo Olmo è vissuto in orfanotrofio fino all’età di 7 anni, è stato adottato da un’illustre famiglia vercellese, che gli ha donato una nuova vita. All’età di 16 anni ha incominciato a praticare arti marziali nella scuola di un maestro cino-vietnamita. Si è quindi laureato in giurisprudenza e ha intrapreso la carriera di penalista, successivamente abbandonata per uno scrupolo di coscienza dopo un’assoluzione che egli aveva ottenuto per un suo cliente, tutelandolo al meglio com’era suo dovere fare, ma che riteneva ingiusta.
Nel 1996 è diventato maestro e caposcuola dell’Accademia Shen Qi Kwoon Tai, che oggi conta 300 allievi e che Olmo ha costruito dal niente su un terreno dietro all’ex Ipai concessogli in comodato dalla Provincia. Nella stessa area è in corso di realizzazione un imponente Giardino d’Estate dove Olmo sta radunando statue, piante e altre strutture simboliche della cultura e della religione cinese e indiana: quando verrà completato questo Giardino d’Inverno costituirà una meraviglia con pochi riscontri nel resto del mondo.
Da alcuni anni, poi il maestro Carlo Olmo ha intrapreso un’attività filantropica di proporzioni mai viste da queste parti e nel resto del Paese, a favore degli “ultimi” del mondo, in modo particolare dei bambini. Tra le iniziative benefiche più significative l’acquisto di un blocco operatorio per un ospedale allestito dalla Onlus Wecare del medico vercellese Franco Coggiola ad Aber in Ungada. Quindi un asilo per i bambini poveri in Perù, una centrale elettrica per un piccolo paese in Vietnam, una biblioteca scolastica e un dormitorio per bambini poveri a Garissa, in Kenya, per conto dell’Associazione “Santina”. E ancora: in Italia, la messa a disposizione di un alloggio, a Torino, a disposizione dei familiari che devono assistere il figlio ammalato all’Oncologia Pediatrica del “Regina Margherita” e non possono permettersi un albergo. Quest’ultima donazione è stata fatta all’Associazione Oncologica Pediatrica, che ha sede a Salasco, e alla quale Olmo ha fatto un’ulteriore donazione in denaro per finanziare un dottorato di ricerca sugli osteosarcomi, spesso purtroppo fatali per i più giovani. per quanto riguarda la nostra città, Olmo ha donato un’ambulanza alla Croce Blu, due scooter speciali a due malati di sclerosi multipla e ha aiutato la proprietà delle Officine sonore, ritrovo abituale per i giovani, affinché possa riaprire.
E poi è arrivata la pandemia. Non appena l’ospedale ha lanciato l’allarme per la carenza di strutture – qui come in tutt’Italia – necessarie ad affrontare lo tsunami che si era abbattuto sul Paese, Olmo ha subito messo a disposizione 100 mila euro per l’acquisto di tre ventilatori polmonari per la rianimazione. Nel frattempo la Cardiologia stava ricevendo nuovi elettrocardiografi, indispensabili per essere utilizzati anche in area Covid.
Erano momenti terribili per i cittadini e soprattutto per i medici, di famiglia e ospedalieri, che non riuscivano a trovare le mascherine, chirurgiche e professionali. Olmo ne ha donate 40 mila chirurgiche al Comune di Vercelli e 20 mila professionali per l’ospedale e per i medici di famiglia. All’ospedale e ai medici ha anche procurato Dpi indispensabili come tute protettive, camici, visiere, occhiali protettivi, guanti in nitrile e, via via, altre mascherine, per un totale che si può quantificare solo per la nostra città (considerate anche la Casa di riposo ed enti assistenziali) in circa 100 mila pezzi. E mentre la pandemia per fortuna rallentava, Olmo ha organizzato i cosiddetti Charity Tour, che hanno portato nelle case dei vercellesi bisognosi circa 20 tonnellate di aiuti alimentari, e non solo alimentari. Ha quindi promosso un finanziamento per pagare le utenze domestiche alle famiglie che non riuscivano a saldare le bollette: a questa iniziativa si sono unite subito le Politiche sociali, in un rapporto che si è poi via via consolidato. Quindi, ha messo a disposizione dell’Associazione Alumni dell’Upo sessantamila euro per pagare le tasse universitarie agi studenti delle famiglie che, colpite dalla crisi economica causata dalla pandemia, non potevano più permetterselo”.

E ora arriva questo tributo dalla sua Vercelli, a sottolineare la straordinarietà delle sue azioni.

Raggiunto al telefono per commentare la notizia dell’attribuzione del premio, il Cavalier Olmo ha subito dimostrato la sua felicità: “Si tratta di un immenso onore che mi riempie di gioia, sapendo oltretutto che da circa 60 anni con il Vercellese dell’Anno vengono nominati personaggi davvero illustri. Associare il mio nome a queste personalità, che hanno fatto la storia del nostro territorio mi emoziona. Non so se merito tanto. Ripeto sono onorato ed emozionato”. Olmo fa una pausa e poi aggiunge: “Mi aveva chiamato il presidente Bruni annunciandomi quello che sarebbe accaduto e mi ha commosso”.

Olmo poi prosegue: “Questo premio è uno stimolo in più a proseguire sulla via intrapresa della solidarietà e oggi anche delle proposte concrete, ad esempio per il lavoro, in modo da aiutare le persone che vivono questa difficilissima quotidianità che stiamo attraversando. L’anno che è iniziato si preannuncia impervio per le richieste di aiuto e per la rinascita del territorio vercellese, ferito da ciò che abbiamo vissuto e stiamo affrontando. Questo riconoscimento mi dona nuova forza morale per percorrere anche la strada della ricerca di nuove risorse che possano essere supporto per la rinascita. Ad esempio, posso già anticipare – conclude il vulcanico Olmo – che presto presenterò un progetto fattivo tra imprese e investimenti per Vercelli, sul quale stiamo lavorando in modo intenso, e lo farà probabilmente tra gennaio e febbraio, che spero possa essere un primo gradino verso un domani di ripresa. Oggi però voglio solo ringraziare per l’onore che mi è stato concesso”.

 

l.a.

 

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