Il libro di Gilardino e la chitarra di Mesirca oggi alla Fondazione Carisver

 

 

Vercelli – Il 24 gennaio scorso, alla Sala della Regina di Montecitorio, il compositore e chitarrista vercellese Angelo Gilardino ha presentato la sua biografia di Mario Castelnuovo-Tedesco, edita dalla Curci e intitolata “Mario Castelnuovo-Tedesco: un fiorentino a Beverly Hills”. Quest’anno infatti si celebrano i 50 anni dalla scomparsa del maestro toscano e il libro di Gilardino è una sorta di risarcimento al musicista fiorentino che fu costretto a fuggire negli Stati Uniti nel 1939, a causa delle leggi razziali promulgate l’anno prima dal fascismo. Ebreo, Castelnuovo-Tedesco dovette trovare rifugio Oltreoceano e, pur ritornando saltuariamente in Italia nel Dopoguerra, continuò ad abitare negli Stati Uniti e la ferita della forzata fuga dal nostro Paese rimase per sempre aperta, fino alla sua morte avvenuta nel 1968, a 73 anni.
Durante la cerimonia alla Camera, con una medaglia d’oro concessa dal Presidente Mattarella all’evento, oltre alla presentazione del libro di Gilardino, un chitarrista, Giulio Tampalini e un duo di vìolino e pianoforte, composto da Francesca Dego e da Francesca Leonardi, hanno eseguito musiche del maestro di Firenze. Era presente la nipote di Castelnuovo-Tedesco, Diana.

Giovedì 1° marzo, alle 18, la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli organizza, nella sua rinnovata sede di via Monte di Pietà, la prima presentazione vercellese del volume: l’autore, Angelo Gilardino, dialogherà con il giornalista Enrico De Maria. Anche il 1° marzo, il pubblico avrà la possibilità di ascoltare musiche di Castelnuovo-Tedesco: le proporranno il chitarrista Alberto Mesirca e il tenore Leonardo De Lisi. Si tratta di due assolute eccellenze della musica strumentale e vocale italiana. Mesirca ha fatto incetta di premi e di riconoscimenti: fra i tanti, la Chitarra d’oro sia per i concerti sia per il migliore disco dell’anno. E’ considerato, oggi, il miglior chitarrista italiano e uno dei migliori chitarristi del mondo. Leonardo De Lisi vanta una straordinaria carriera di artista lirico poliedrico, a suo agio sia nel teatro musicale sia nel repertorio concertistico: nel repertorio vocale da camera è ritenuto uno dei più grandi specialisti in italia.

Il programma del concerto che concluderà la presentazione del libro di Gilardino vedrà una prima parte interamente chitarristica: di Castelnuovo-Tedesco, Mesirca eseguirà il “Capriccio Diabolico” (omaggio a Paganini), due brani dai Caprichos de Goya: “Obsequio al maestro” e “No hubo rimedio”e due da Platero y yo: “Melancolia” e “Golondrinas”. Poi, in duo con De Lisi, proporrà la struggente “Ballata dall’esilio” per voce e chitarra. Castelnuovo-Tedesco la compose nel 1956, sulla celeberrima ballata di Guido Cavalcanti: “Perch’ i’ no spero di tornar giammai…”, e la dedicò al grande soprano polacco naturalizzata francese Marya Freund per i suoi 80 anni, perché, ebrea come lui, la Freund era stata perseguitata dai nazisti nella Francia occupata e si salvò solo per merito di Alfred Cortot, che riuscì a farla scarcerare. Prima dell’esecuzione di Mesirca e De Lisi, il sonetto di Cavalcanti sarà letto dall’attore Roberto Sbaratto.
Un evento straordinario che il pubblico potrà seguire fino ad esaurimento dei posti nel nuovo salone ricavato al piano terra della sede della Fondazione e ribattezzato “La sala dei marmi”.

 

 

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